A quella storica partita è stato dedicato anche un film di successo diretto da Clint Eastwood ed intrepretato, tra gli altri, da Morgan Freeman e Matt Damon. 'Invictus' è il racconto della vittoria della Coppa del Mondo di rugby da parte della Nazionale sudafricana, in un Paese che si era liberato soltanto da pochi anni dall'incubo dell'apartheid e, con la guida di Nelson Mandela, era appena entrato in una nuova era. Quel titolo assunse un valore che andava ben oltre lo sport, fu la prima occasione in cui tutti i sudafricani, indipendentemente dal colore della pelle, si ritrovarono uniti a celebrare qualcosa che li accomunava dopo anni di separazione razziale: il nome ed i colori degli Springboks.
Un altro protagonista di quella magica storia non c'è più, Joost van der Westhuizen è morto dopo una lunga malattia. Il mediano di mischia che aveva placcato Jonah Lomu nella finale di Johannesburg ha dunque raggiunto il suo grande avversario nel Walhalla della palla ovale.
Stroncato dalla sclerosi laterale amiotrofica
Ad uccidere Joost van der Westhuizen è stata la sclerosi laterale amiotrofica che gli era stata diagnosticata nel 2011. Considerato tra i più forti mediani di mischia di tutti i tempi, Joost aveva lasciato l'attività agonistica nel 2003 a soli 32 anni, dopo la Coppa del Mondo che aveva visto il Sudafrica eliminato nei quarti di finale. Era il suo terzo torneo iridato: dopo la vittoria del 1995 nella leggendaria sfida contro la Nuova Zelanda, aveva ottenuto anche un terzo posto quattro anni dopo battendo ancora gli All Blacks nella finale di consolazione (il titolo mondiale lo vinse l'Australia, ndr).
Con gli Springboks aveva disputato 89 match, realizzando 38 mete. Per quanto riguarda l'attività di club, van der Westhuizen ha trascorso la sua carriera - iniziata in preocissima età - vestendo unicamente la maglia dei Bulls, sia nei campionati provinciali, sia nella franchigia dei professionisti in cui aveva fatto il suo esordio nel 1996.
Appese le scarpette al chiodo, Joost van der Westhuizen ha intrapreso la carriera di commentatore sportivo e nel 2007 è stato inserito nella prestigiosa International Rugby Hall of Fame. Lo stesso anno avrebbe gioito per il secondo titolo mondiale vinto dalla Nazionale sudafricana a Saint Denis. Negli anni della malattia, ha sfruttato la sua popolarità creando la Fondazione J9, con lo scopo di sensibilizzare la collettività sul grave problema della SLA e di raccogliere fondi per la ricerca.
Era attivo nella sua Fondazione fino a pochi giorni prima della morte.
Una coppa leggendaria e 'maledetta'
Una maledizione sembra aver colpito in qualche modo alcuni protagonisti di quella finale di Coppa del Mondo disputata a Johannesburg il 24 giugno 1995, vinta dal Sudafrica sulla Nuova Zelanda per 15-12 dopo i tempi supplementari. Joost van der Westhuizen è soltanto l'ultima vittima di un triste destino: la terza linea Ruben Kruger è morto infatti nel 2010, stroncato da un tumore al cervello, mentre Tinus Linee è deceduto nel 2014 e, come van der Westhuizen, è stato affetto dala SLA. Sul fronte neozelandese, la grande stella di quella Coppa del Mondo si è spenta il 18 novembre del 2015. Jonah Lomu si è arreso, dopo una lunga e sofferta battaglia, al problema degenerativo ai reni che lo affliggeva fin dal 2003 e che aveva pregiudicato gli ultimi anni di carriera del mitico componente degli All Blacks.