Non ci sono stati ribaltoni nella cronometro che ha concluso la Tirreno Adriatico a San Benedetto del Tronto. Nairo Quintana ha gestito il buon vantaggio accumulato sul Terminillo, mettendo le mani per la seconda volta in carriera sulla Corsa dei due Mari. Rohan Dennis ha conquistato la tappa, andando anche a scavalcare Thibaut Pinot per la seconda posizione in classifica finale. Bene anche Roglic e Thomas, mentre un po’ sottotono è stato Tom Dumoulin.

Nessun pericolo per Quintana

Con i suoi soli 10 km la cronometro finale di San Benedetto del Tronto non poteva stravolgere una classifica già scritta dall’arrivo sul Terminillo, almeno per la prima posizione.

Nairo Quintana ha chiaramente perso terreno in una prova non sua, ma ha potuto pedalare senza prendere troppi rischi nelle poche curve presenti e senza avere patemi nel finale. I tanti specialisti alle sue spalle hanno recuperato molto, ma senza avere il terreno a sufficienza per riaprire i giochi. Rohan Dennis è andato a vincere la tappa beffando l’olandese Jos Vam Emden, partito tra i primi e sempre al comando davanti ad Hepburn fino a tre corridori dalla fine. Spingendo con efficacia e compostezza il lungo rapporto Dennis ha abbassato di tre secondi il tempo dell’olandese, abbastanza per sorpassare in classifica Pinot. Il francese ha offerto una buona prova, ma non ha potuto opporsi ad uno specialista puro come Dennis, che ha così concluso la sua Tirreno Adriatico al secondo posto in generale e dando un segnale promettente per il suo nuovo ruolo di corridore da corse a tappe.

Roglic e Thomas sono stati molto solidi, a 11’ e 16’’, mentre Dumoulin ha perso qualcosa di troppo, finendo per essere scavalcato in classifica generale dal britannico.

La Tirreno Adriatico finisce così nel segno di Quintana, vincitore finale e sul Terminillo, e di Peter Sagan, due tappe, la classifica a punti e un nuovo bagno di folla.

La maglia dei Gpm è stata per Davide Ballerini, mentre per la bianca dei giovani Bob Jungels ha scalzato oggi Egan Bernal, il ragazzino colombiano che ha fatto capire di avere un talento eccezionale per le montagne. Si chiude con poca Italia, con Pozzovivo a chiudere la top ten, niente tappe, ma il Ciclismo globalizzato con campioni che arrivano da ogni parte del mondo è anche questo.