Nairo Quintana si è ripreso il Terminillo, la montagna laziale dove già due anni fa aveva costruito la sua prima vittoria alla Tirreno-Adriatico. Il colombiano ha staccato gli ultimi avversari rimasti con lui quando mancavano un paio di chilometri alla vetta. Molto forte è andato Geraint Thomas, mentre Vincenzo Nibali e Fabio Aru sono usciti di scena prima che la battaglia si infiammasse davvero. Ora Quintana ha dei vantaggi rassicuranti in classifica generale e guarda con fiducia alle ultime tre tappe.

Nibali e Aru, la sfida rimandata

Il tappone del Terminillo era la giornata più attesa di questa Tirreno-Adriatico, ma alla fine ha lasciato un po’ di amaro in bocca per le prove opache di Nibali e Aru.

La corsa è partita con una fuga in cui si sono inseriti diversi dei corridori già visti all’attacco nei giorni scorsi: Davide Ballerini (Androni Giacattoli), Mirco Maestri (Bardiani CSF), Alan Marangoni (Nippo Vini Fantini), Matvey Mamykin (Katusha), Marko Kump (UAE Team Emirates) e Romain Gioux (Novo Nordisk). Il gruppo ha lasciato una decina di minuti, ma tra il vento e le difficoltà di un arrivo in salita come il Terminillo, la fuga non ha avuto chance di andare al traguardo. Ballerini è stato l’ultimo ad arrendersi, dopo che il russo Mamykin era stato messo fuori causa da una scivolata. L’ascesa al Terminillo è iniziata in maniera promettente, con la Bahrain Merida di Nibali schierata in testa al gruppo.

Kwiatkowski (Sky) ha lanciato un primo attacco di corridori interessati ad anticipare gli scalatori più forti o a fungere da punto d’appoggio per i compagni. Al polacco si sono uniti anche Castroviejo (Movistar), Spilak (Katusha) e Kreuziger (Orica Scott), che poi ha ceduto. Il Team Bahrain ha mantenuto un ritmo abbastanza basso, ma è stato sufficiente per mettere alle corde Fabio Aru.

Anche Nibali però al primo accenno di bagarre si è staccato decisamente, facendo così calare il sipario sulla sfida tra i due campioni prima ancora che iniziasse.

Quintana da padrone

Davanti Spilak è stato il più forte e determinato, riuscendo a togliere di mezzo Castroviejo e Kwiatkowski con una serie di allunghi. Ma la bagarre che si è scatenata in gruppo non ha lasciato scampo al bravo sloveno della Katusha.

Nairo Quintana (Movistar) ha corso con straordinaria sicurezza, facendo sfogare i vari Bernal (Androni), Adam Yates (Orica) e Landa (Sky) per poi cominciare ad aumentare i giri negli ultimi 3 km e mettere lo scatto deciso ad un paio di km dalla vetta. Geraint Thomas, Yates e Uran, gli ultimi a rimanere con lui, sono stati costretti a cedere, con il colombiano che ha superato di slancio Spilak ed ha continuato a pedalare in maniera incisiva fino in fondo. Thomas si è difeso comunque molto bene, e dimostrando che la scelta di tralasciare le classiche può essere vincente. Il gallese ha chiuso a soli 18’’, con Yates e Uran poco dietro e Dumoulin ad aprire il drappello dei battuti con anche Pinot, Pozzovivo e Landa.

In classifica ora Quintana guida con 33’ su Adam Yates e 56’’ su Pinot, distacchi che sembrano sufficienti per condurre in porto questa Tirreno Adriatico.