Si è conclusa anche la seconda tornata dei test invernali di Barcellona e, a due settimane dal Gran Premio d'Australia, prima prova del mondiale 2017 di Formula 1, aumentano le speranze di tornare a vedere la Ferrari in lotta per il titolo. Non si tratta semplicemente del sogno di tutti i tifosi del "cavallino rampante", ma di un certo ottimismo comprovato dai risultati delle prove sul tracciato del Montmelò. Ci sono, infatti, una serie di fattori che fanno ben sperare innanzitutto in una Mercedes meno "infallibile" e, allo stesso tempo, in una Ferrari finalmente competitiva in qualifica e in gara.

Durante i test prestagionali, Vettel e Raikkonen sono stati costantemente veloci, dimostrando non solo di non essere dei campioni sul viale del tramonto ma, soprattutto, di avere finalmente una monoposto affidabile e in grado di battere gli avversari nella corsa contro il tempo. Ricordiamo, infatti, che la scuderia italiana è sempre stata nelle prime posizioni non solo quando ha montato pneumatici medi e soft, ma anche con quelli più morbidi, con delle vetture che hanno risposto bene a tutte le modifiche apportate a seconda delle circostanze e delle simulazioni di gara o di qualifica.

Pochi problemi e una buona affidabilità

Siccome la Ferrari viene da stagioni a dir poco tribolate, anche tra i tifosi si cerca di frenare i facili entusiasmi, per evitare di andare nuovamente incontro a cocenti delusioni.

In particolare si fa riferimento a quanto accaduto lo scorso anno quando, dopo ottimi riscontri cronometrici a Barcellona, le "Rosse" non si dimostrarono in grado di competere con le imprendibili Mercedes.

In realtà, rispetto a quanto accaduto durante i test di Barcellona del 2016, oggi ci sono delle profonde differenze e tutte positive.

Innanzitutto, se è vero che la Ferrari riuscì a staccare ottimi tempi negli ultimi giorni di prove, è pur vero che lo fece in condizioni "estreme", lasciando intendere che quello fosse il limite massimo della monoposto. Oggi, invece, i tempi record sono arrivati quasi in scioltezza, con entrambi i piloti che, in alcune occasioni, hanno addirittura alzato il piede per non sfruttare eccessivamente la vettura.

Inoltre la SF70H si è già dimostrata molto affidabile, consentendo a Vettel e Raikkonen di inanellare numerosi giri senza problemi. L'unico intoppo lo ha avuto il pilota finlandese, ma si è trattato di un imprevisto risolto rapidamente.

Naturalmente in Ferrari sanno bene che non devono fermarsi qui e che devono proseguire nello sviluppo, anche perché, con i nuovi regolamenti in vigore da quest'anno, tutti lavoreranno costantemente alla crescita delle rispettive monoposto nel corso della stagione, dunque bisogna evitare di farsi trovare impreparati.

Mercedes e Red Bull: a che punto sono le avversarie?

Nell'analizzare i test invernali di Barcellona è necessario tener conto dei team che, sulla carta, dovrebbero essere gli avversari diretti della Ferrari.

Non si può non guardare a quanto accade in casa Mercedes, nella speranza che le innovazioni introdotte quest'anno possano aver intaccato la perfezione delle "frecce d'argento", rendendole più perforabili durante qualifiche e Gran Premi. Le monoposto di Hamilton e Bottas sono ancora molto veloci, eppure nel paddock si teme che non abbiano sfornato il loro reale potenziale, riservandosi di andare al massimo con l'avvio ufficiale della stagione e, di conseguenza, spegnendo ancora una volta le speranze di vittoria dei principali antagonisti.

Un po' più indietro appare la Red Bull. La scuderia anglo-austriaca, come sempre, è apparsa ben sviluppata sotto il profilo aerodinamico, ma potrebbe essere tradita dalla power-unit.

Durante i test del Montmelò, i vari motori Renault hanno riscontrato diversi problemi che hanno rallentato i lavori di sviluppo. Un aspetto, questo, che preoccupa non poco i tecnici di Milton Keynes, che rischiano di avere una Red Bull con un'ottima base di telaio e aerodinamica, ma piuttosto carente sotto l'aspetto della potenza e velocità.