La centotreesima edizione della Doyenne è inevitabilmente segnata dalla scomparsa di Michele Scarponi, al quale è stato tributato allo starting un minuto di cordoglio, un lungo e sentito applauso rotto dalle lacrime e dalla commozione dei corridori dell’Astana e di tutti i suoi colleghi amici.
Ma proprio tra le lacrime si è costretti a partire. 258 km, 10 Côte da affrontare. La Decana ha inizio fin da subito con gli scatti di una manciata di corridori fin dal km 8, corridori che andranno a costituire la fuga della giornata: Machado e Rossetto della Cofidìs, Debesay della Dimension Data, De Clercq della Lotto Soudal, Van der Lijke della Rompot, Grellier della Direct Energie e Gate della Acqua Blue Sport.
Una fuga dirompente
Una fuga dirompente che arriverà a toccare i 13 minuti e 20 secondi di vantaggio a circa 100 km dall’arrivo, fino a quando il Team Sky e la Orica Scott iniziano a forzare l’andatura sia per recuperare sulla testa, sia per mettere in difficoltà il grande favorito di giornata: Alejandro Valverde; costretto a mettere in allerta i suoi uomini.
Si arriva al trittico di Côte inedite per questa edizione: Côte de Pont, de Bellevaux e de la Ferme Libert. Sul De Pont perde contatto Debesay dalla testa, complice anche due disattenzioni che lo portano a sbagliare strada; dietro il gap inizia ad essere eroso, e complice anche il forcing della Quick Step Floors, i ritardo cala ad 8:20 minuti ai piedi de la Ferme Libert.
I battistrada intanto iniziano ad accusare la stanchezza, resa evidente sulle asperità del Col du Rosier e del Col du Maquisard, mentre il gruppo è tirato dai Movistar, mentre il loro capitano, Alejandro Valverde, viene braccato ad uomo dai BMC, Sky e Orica. Sul Maquisard si avvantaggiano 7 corridori, tra i quali fa piacere notare la presenza di tre italiani (a secco di vittorie alla Liegi da ben sette anni, con uno splendido Danilo Di Luca), De Marchi, Benedetti e Brambilla.
Inseguitori, questi, ripresi in un successivo forcing sul Côte de La Roche-aux-Foucons, dove esplode la gara: Valverde, Wellens, Kreuziger e tutti i migliori iniziano a spingere e a recuperare ad uno ad uno i fuggitivi, mentre il gruppo si allunga e si spezza in più tronconi.
Decima ed ultima Côte della giornata, la Côte de Saint-Nicolas.
Ripresa la fuga, dopo che prima Perez, e poi Rossetto, avevano provato ad andare in solitaria. Ma la spinta da dietro è irresistibile. Rimangono in poco meno di 40 a giocarsi il tutto per tutto, con un italiano che scatta in testa e prende una decina di secondi: Davide Formolo.
Promessa mantenuta
Ultimo chilometro, con Formolo sempre in testa, e dietro i grandi a darsi battaglia. Daniel Martin seguito da Valverde recuperano la testa e si preparano alla volata, vinta da El Imbatito, che brucia Daniel Martin dandogli 5 metri di distacco, conquistando la sua quarta Liegi Bastogne Liegi, ponendosi in seconda posizione nell’albo d’oro di tutti i tempi della Decana, preceduto solo dall’eterno Eddy Merckx.
Terza piazza per Kwiatkowski.
Valverde prima della gara, nelle consuete interviste pregara, aveva promesso che se avesse vinto, avrebbe regalato il premio alla famiglia del suo caro amico e collega, Michele Scarponi. Gesto rimarcato anche sull’arrivo, dove ha alzato le braccia al celo, per dedicargli questa vittoria, condita da una gioia pacata, enorme dolore, e lunghi pianti.