Tra i nomi nuovi più interessanti che stanno emergendo nella campagna di classiche del nord c’è sicuramente quello del belga Oliver Naesen. Dopo essersi messo in grande evidenza nel finale della scorsa stagione con la Iam, Naesen ha confermato tutto il suo potenziale in questa prima annata in maglia AG2R. E’ arrivato terzo ad Harelbeke e nel finale del Giro delle Fiandre di domenica scorsa era con Sagan e Van Avermaet, in lizza per il podio, quando è rimasto coinvolto nell’ormai famosa caduta sull’Oude Kwaremont. Anche domani, nella Parigi Roubaix, Naesen sarà uno degli outsider da seguire con più attenzione.

Naesen: 'I big non sono macchine'

Alla vigilia dell’Inferno del Nord, Oliver Naesen ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni a Cyclingweekly, spiegando come la sua crescita esponenziale sia stata anche un fatto mentale oltre che fisico e tecnico. “Quest’anno sono sempre stato davanti” ha raccontato il belga della AG2R “Quando non vedi il gruppo di testa pensi che i big siano delle macchine. Quando sei lì invece ti guardi intorno e vedi che anche Sagan a volte è a corto di fiato. Questo mi ha aperto gli occhi. Senti il respiro di Van Avermaet e capisci che anche lui sta soffrendo”. La maggior convinzione nei propri mezzi ha portato Naesen a correre alla pari con i più forti, come dimostrato al Giro delle Fiandre, in cui senza quella caduta avrebbe anche potuto giocarsi il successo.

“Non stavo peggio di Sagan o Van Avermaet, credo. Pensavo già a cosa sarebbe successo se avessimo preso Gilbert” ha spiegato Naesen.

Una Roubaix da battaglia

Persa l’occasione del Fiandre per colpa di quella caduta innescata da Sagan, Oliver Naesen è pronto a dare l’assalto alla Parigi Roubaix. Un anno fa qui fu 13° e con la crescita che ha dimostrato da allora non è un sogno immaginarlo in lotta per il podio.

Naesen prospetta una corsa molto combattuta fin dalle fasi centrali ed è preparato a questa eventualità: “Nelle altre classiche la bagarre è iniziata molto presto, anche a 90 km dall’arrivo” ha spiegato Naesen “Ho intenzione di chiedere alla squadra di portarmi davanti fin dal primo settore di pavè”. Il corridore della AG2R ha fatto poi tre nomi tra gli avversari, partendo naturalmente da Sagan e Boonen, senza però tralasciare Degenkolb. “Al Fiandre era ben posizionato ma soffriva più di me, penso non sia ancora al top ma su un percorso senza muri potrebbe andare meglio” ha spiegato Naesen del corridore tedesco.