La scoppiettante tappa che ha fatto calare il sipario sul Giro del Delfinato ha lasciato qualche strascico polemico che potrebbe avere un seguito al Tour de France. La maglia gialla Richie Porte è stato attaccato senza sosta dagli avversari, e alla fine ha dovuto cedere la vittoria finale a Jakob Fuglsang. Se il corridore australiano ha reagito in corsa sfoderando una prestazione da campione, ora ha mostrato un certo nervosismo per l’atteggiamento aggressivo degli avversari promettendo di ricordarsene al prossimo Tour de France.
Porte: ‘Volevano solo farmi perdere’
Richie Porte si è dimostrato decisamente il corridore più forte al Giro del Delfinato, ma non è riuscito a vincere la corsa. Ha battuto tutti a cronometro ed è stato il più brillante e continuo in montagna. Questo stato di grazia non è bastato però a mantenere la maglia gialla nell’ultima frazione, in cui gli avversari l’hanno sottoposto ad una serie incessante di attacchi da lontano. La Sky ha aperto la battaglia con un paio di attacchi di Froome sulle prime salite, poi sono stati Valverde e Aru ad andarsene sul col de la Colombiere.
Richie Porte si è trovato senza compagni ed ha dovuto spendere un sacco di energie per cercare di difendere la sua maglia gialla.
L’australiano si è tolto la soddisfazione di riprendere e lasciare sul posto Valverde e Froome sulla salita finale, ma ha dovuto lasciare la classifica generale a Fuglsang per appena 10’’. Porte ha criticato fortemente l’atteggiamento di Valverde e soprattutto del suo amico ed ex capitano Chris Froome: “Valverde e Froome non volevano che vincessi io il Delfinato, queste sono le corse naturalmente, ma me ne ricorderò a luglio al Tour de France” ha dichiarato il capitano della BMC a Cyclingweekly.
‘E’ mancato qualche compagno’
La dichiarazione di Porte è anche una risposta a Froome nel gioco di schermaglie dialettiche che infiamma le settimane che precedono la più grande corsa di Ciclismo della stagione, il Tour de France. Froome aveva dipinto la situazione tattica che si era creata nella tappa finale del Delfinato come un frangente a cui Porte non è così abituato: “Io ho vissuto tante volte queste situazioni, questo è quello che succede quando si ha il peso della maglia gialla sulle spalle” aveva dichiarato Froome.
Al di là delle pressioni da buttare addosso all’avversario nel cammino verso il Tour, la difficile situazione in cui si è trovato Richie Porte si è creata soprattutto per la debolezza della sua squadra. “Sarebbe stato utile avere qualche compagno in più” ha ammesso Porte. “Hanno attaccato dall’inizio e sono rimasto senza compagni, ma ci sono stati corridori che hanno preferito farmi perdere che cercare di vincere” ha concluso polemicamente Porte, che al Tour potrà contare su un rinforzo di qualità in montagna come Damiano Caruso.