Dei Mondiali 2010, tutti ricorderanno la scadente prestazione dell'Italia - peraltro campione in carica -, eliminata già nella fase a gironi da Paraguay e Slovacchia. Molti ricorderanno anche la finale, disputata a Johannesburg da Olanda e Spagna e vinta dagli iberici col risultato di uno a zero (il gol decisivo fu segnato da Iniesta ai tempi supplementari).

In pochissimi, però, sanno che per gli abitanti della Corea del Nord quell'edizione dei Mondiali è stata vinta dal Portogallo.

Mondiali 2010, quando la Corea è quasi riuscita a fermare il Portogallo campione

Quando si parla di Corea del Nord viene spontaneo pensare regime autoritario di Kim Jong-un. Tutti sanno che nel piccolo Paese asiatico, protagonista di un surreale braccio di ferro con gli Stati Uniti, i Diritti Umani vengono quotidianamente calpestati, che i cittadini soffrono ogni giorno le sanzioni e gli embarghi imposti dai Paesi occidentali e che la corruzione la fa da padrona. Vien da chiedersi, a fronte di una situazione così drammatica, perché il Governo abbia scelto di mistificare persino la storia di un Mondiale di calcio.

Sfogliando gli almanacchi, si apprende che a quell'edizione dei Mondiali partecipò anche la modesta nazionale della Corea del Nord, che giocò la sua partita d'esordio il 15 giugno addirittura contro il Brasile.

Il match terminò, come prevedibile, con la vittoria dei carioca, ma solo per 2 a 1 (reti di Maicon al 55° e di Elano al 72° per i verdeoro, e di Ji Yun-Nam all'89° per gli asiatici). Il gol segnato al Brasile fece sognare i nordcoreani e caricò tutta la Nazione di aspettative per la seconda partita del girone, che si sarebbe disputata il 21 giugno a Città del Capo contro il Portogallo.

La nazionale di Cristiano Ronaldo, reduce da uno scialbo 0-0 contro la Costa d'Avorio, aveva bisogno di vincere e di segnare molti gol, cosa che puntualmente accadde. I nordcoreani mantennero la porta inviolata per ben 29 minuti, prima di arrendersi alla prima marcatura di Meireles. Di minuto in minuto, la situazione diventava sempre più drammatica per i giocatori asiatici, finché al sessantesimo minuto a Pyongyang successe qualcosa di strano.

Sul risultato di 4 a 0 i teleschermi si oscurarono e i nordcoreani non videro più nemmeno un minuto di quella partita. Il giorno dopo alla Nazione fu raccontato che il match era terminato con quel punteggio e che i giocatori nordcoreani avevano strenuamente resistito contro la nazionale portoghese, grande favorita per la vittoria finale.

Portogallo campione del mondo, ma solo a Pyongyang

In Corea del Nord, il segnale televisivo proveniente dal Sudafrica non arrivò mai più. I nordcoreani, popolo sportivo e orgogliosamente nazionalista, continuarono a sognare le imprese del Portogallo, fieri di esser riusciti a paralizzarne gli assalti per quasi mezz'ora di gioco.

Gli almanacchi raccontano che la nazionale di Cristiano Ronaldo fu eliminata il 29 giugno, a Città del Capo, dalla Spagna.

Quella Spagna che, il successivo 11 luglio, si laureò campione del mondo battendo in finale l'Olanda.

A Pyongyang, la storia è leggermente diversa. Il Governo ha infatti raccontato che a vincere quell'edizione dei Mondiali fu il Portogallo, proprio quella squadra che poche settimane prima aveva dovuto sudare sette camicie per battere gli infaticabili atleti della Corea del Nord.

Quest'incredibile storia è stata svelata solo poco tempo fa da Alvaro Leite, assistente di volo portoghese che, recatosi in Corea del Nord, ha avuto modo modo di apprendere dai pochi cittadini che masticavano l'inglese quanto Cristiano Ronaldo fosse un idolo da quelle parti. Lo steward rimase però di sasso quando capì che l'apprezzamento dei nordcoreani per la stella del Real Madrid derivasse non solo dai meriti personali, ma soprattutto dall'aver vinto i Mondiali del 2010 dopo aver superato - con enormi difficoltà - la Nazionale locale.