La supremazia del Team Sky nella cronometro d’apertura del Tour de France ha fatto scalpore. Non solo Geraint Thomas ha conquistato la maglia gialla e Chris Froome ha assestato distacchi pesanti a tutti gli avversari per la classifica generale. La Sky ha piazzato ben quattro corridori tra i primi otto dell’ordine d’arrivo, uno strapotere che dice della qualità straordinaria della formazione britannica, ma che ha forse anche un’altra spiegazione. Froome e compagni hanno pedalato con una tuta innovativa preparata in collaborazione con Castelli dando un’interpretazione discutibile del regolamento, e che potrebbe aver dato un vantaggio importante rispetto a tutti gli altri.

Generatori di vortice, l’accusa della FDJ

A sollevare dei dubbi sulla legittimità dello strapotere della Sky nella cronometro d’apertura del Tour de France è stato un allenatore della FDJ, Fred Grappe. Il tecnico della squadra francese ha rilevato come le nuove tute indossate da tutti i corridori del Team Sky durante la cronometro fossero provviste di generatori di vortice. Si tratta di accorgimenti aerodinamici, delle protuberanze che creano delle piccole turbolenze sulla superficie del body. In questo modo l’aria scivola con un attrito minore rispetto all’impatto che avrebbe con il tessuto del body, migliorando quindi l’aerodinamica. La soluzione è stata confermata dalla Sky e da Castelli, il fornitore tecnico della squadra britannica che ha realizzato queste innovative tute.

Si tratta di uno dei tanti miglioramenti che la Sky ha portato nel Ciclismo seguendo la teoria dei marginal gains.

Il tecnico della FDJ Gred Grappe, in realtà, crede che questa innovazione, oltre ad essere al limite del regolamento, abbia consentito ai corridori Sky di avere un vantaggio nettissimo. “Abbiamo testato i generatori di vortice tre anni fa nella galleria del vento e gli effetti sono stati molto vantaggiosi” ha spiegato il tecnico a Cyclingnews, aggiungendo che in una crono come quella di Dusseldorf la differenza potrebbe essere stata tra i 18 e i 25 secondi.

“Le regole sono cambiate nell’inverno, le dermotute sono state autorizzate e per questo abbiamo fatto tante prove con i nostri partner, ma non abbiamo inserito dei vortici. È scritto nelle regole che non si possono usare delle aggiunte aerodinamiche che modificano la resistenza alla penetrazione nell’aria” ha concluso polemicamente Grappe.

Tutto regolare per la giuria

Dopo la presa di posizione del tecnico della FDJ, la giuria ha risposto alle accuse per aver accettato il materiale del Team Sky. “Abbiamo esaminato i body e il generatore di vortice è integrato nel tessuto, quindi non c’è stata nessuna violazione” ha spiegato il capo della giuria Philip Marien all’emittente belga RTBF. “Posso capire la logica delle altre squadre ma per il momento non abbiamo nessun modo per proibirne l’uso” ha concluso Marien.

Il Team Sky dunque avrebbe trovato il modo per aggirare la regola e poter inserire nelle tute dei generatori di vortice senza che queste possano essere dichiarate illegali.

Grappe però ha puntato il dito più contro le regole dell'Uci che contro la squadra britannica: "Il problema non è la Sky, ma è che le regole sono cambiate e tutti devono saperlo. Se le regole permettono di fare certe cose tutti lo faremo, ma questo non è nel rispetto delle regole così come sono ora" ha ribattuto il tecnico della FDJ.