I Mondiali di ciclismo di casa Francia hanno fatto discutere. Già nei mesi scorsi la scelta di assegnare il ruolo di CT a Cyrille Guimard, Ds di Hinault e Fignon ormai fuori dalle scene da vent’anni, aveva creato non poche perplessità. Le convocazioni e la corsa impostate da Guimard sono state nel pieno temperamento senza mezzi termini dell’esperto CT francese: fuori i velocisti e tutto affidato a Julian Alaphilippe, che ha attaccato come previsto ma non ha portato il risultato pieno. Ed anche dopo la corsa Guimard si è lasciato andare ad analisi quasi provocatorie.
Guimard: ‘Senza rimpianti’
La Francia ha vissuto un Mondiale nel segno del suo nuovo CT Cyrille Guimard e delle sue prese di posizione nette e sempre capaci di spaccare il pubblico. A settant’anni Guimard è tornato nel grande Ciclismo di cui era stato protagonista tra gli anni settata ed ottanta, prima da corridore e poi soprattutto da Ds di Hinault e Fignon. Il tecnico francese vanta un palmares eccezionale, con sette Tour de France vinti alla guida dei suoi corridori, ma la sua ultima esperienza di alto livello risale a metà degli anni novanta, nella Cofidis. Da allora Guimard ha vissuto il ciclismo da fuori, come commentatore e opinionista, con analisi senza peli sulla lingua. Anche le sue prime convocazioni per questi Mondiali hanno suscitato grandi discussioni.
Guimard ha deciso di escludere tutti i velocisti francesi, Demare, Bouhanni e Coquard, puntando tutto su una squadra d’attacco guidata da Julian Alaphilippe, una scelta che nessun’altra nazionale ha operato. La Francia ha poi lanciato all’attacco Alaphilippe sulla salita del circuito di Bergen, ma il francese e Moscon sono stati raggiunti in vista dell’ultimo chilometro e l’arrivo è stato così allo sprint con il successo di Peter Sagan.
Guimard non ha apprezzato molto la vittoria del fuoriclasse slovacco: “Alaphilippe era venuto qui per attaccare e lo ha fatto, meritava la vittoria più lui che Peter Sagan” ha dichiarato il CT francese a Cyclingnews. “E’ deluso ma non ha nessun rimpianto” ha concluso Guimard.
Alaphilippe: ‘Non ero il più forte’
La ricostruzione e l’analisi della corsa del CT francese non è però piaciuta allo stesso Alaphilippe.
“No, non ero io il più forte. Ho cercato di esserlo, ma non sono stato il più forte perché non ho vinto” ha dichiarato il corridore a Directvelo. “Ho staccato tutti in salita, ma l’arrivo non era in cima alla salita” ha spiegato Alaphilippe con grande lucidità e sportività, entrando poi più nell’analisi specifica della corsa. “E’ stata dura ma non abbastanza da staccare i velocisti più forti. Nel finale alcuni avevano ancora dei compagni di squadra che hanno lavorato per loro. Abbiamo corso bene come squadra, ma il risultato non riflette la prestazione” ha concluso Alaphilippe, che ha tagliato il traguardo in decima posizione.