Nove le partite giocate nella notte NBA, e tra queste non sono mancate alcune sorprese. Ecco i risultati:Spurs @ Celtics 94-108 Timberwolves @ Heat 125-122 (dopo OT) Nuggets @ Knicks 110-116 Hornets @ Grizzlies 104-99 Magic @ Pelicans 115-99 Mavericks @ Jazz 89-104Raptors @ Trailblazers 99-85Warrios @ Clippers 141-11376ers @ Rockets 115-107.

E il focus della giornata è proprio sulla squadra di Philadelphia, rea di aver sbancato il Toyota Center di Houston, in Texas. I Rockets (orfani di Chris Paul) escono sconfitti dalle mura amiche nonostante le grandi prestazioni del solito Harden (29pt, 4reb, 7ast, 4stl, 1blk) e di Eric Gordon (per lui 25 punti con un 5/14 da 3): terza sconfitta in 8 partite, la seconda consecutiva.

Ai 76ers invece 46 punti in totale per il duo Simmons-Embiid (rispettivamente 24 e 22), 14 punti di Saric ma soprattutto 40 punti dalla “bench” (contro gli appena 23 punti prodotti dalla panchina texana): seconda W di fila e record che si assesta sul 3-4.

La luce che finalmente si intravede a Philadelfia è un bene non solo per la città, ma anche per l’intera NBA. Negli ultimi anni si è assistito ad una naturale involuzione della Eastern Conference, naturale visto la persistente emigrazione di talenti, i quali hanno deciso di cimentarsi nell’altra parte del mondo NBA. I 76ers - squadra storica con 3 titoli conquistati e tanti campioni che hanno vestito questa canotta (Wilt Chamberlain, Erving, Moses Malone, Barkley e Iverson solo per citarne qualcuno) - sono reduci da stagioni deludenti, stagioni (non) giocate per “tankare” e sperare quindi in scelte alte al draft.

I record delle ultime 5 stagioni (ovviamente senza PO) sono emblematici: 34-48, 19-63, 18-64, 10-72, 28-54.

Phila può sognare un ritorno ai play-off

Ora invece qualcosa sembra essere cambiato. La speranza di una rinascita è forte ed è motivata dalla “freschezza” che il roster emana. La squadra infatti è giovane e talentuosa, e questo inizio della RS è la prova che qualcosa effettivamente sta accadendo.

Phila è guidata dal rookie Ben Simmons, un’ala di 208 cm che si diverte a giocare PM: un inizio folgorante da parte dell’australiano (paragonato a leggende del calibro di LeBron James e Magic Johnson), visto i 17.5 pt, 9.5reb, 7.5ast di media. Ma a Phila vige anche l’esuberanza, l’intraprendenza e la forza di Joel Embiid: il centro camerunese è al secondo anno in NBA ed è già capace - in questo inizio di stagione - di piazzare una doppia-doppia di media con 20.6pt e 10.2reb.

Al duo si aggiunge l’ala croata Dario Šarić, anche lui al secondo anno. E tutto questo in attesa di Markelle Fultz: la prima scelta assoluta dell’ultimo draft dovrà stare fermo a tempo indeterminato visto i problemi alla spalla destra. A questa beata e speranzosa gioventù è stato aggiunto in estate JJ Redick, esperta guardia ex Clippers.

Tutto lascia quindi presagire ad una stagione diversa, ad una stagione in cui anche Phila può dire la sua. Il roster e la conference permettono di sognare un ritorno ai PO dei 76ers. Il tempo di tankare è finito, il tempo di seminare è terminato: ora bisogna raccogliere. A chiederlo è l’NBA, è la storia di questa società. A chiederlo sono i tanti tifosi che si sono avvicinati a questi colori in quanto appassionati ai tanti fenomeni che si sono avvicendati. A chiederlo sono anche i nuovi ragazzi terribili di Philadelfia: Simmons (21 anni), Embiid (23 anni), Saric (23 anni), Fultz (19 anni).