La supremazia del Team Sky rispetto a tutte le altre squadre del World Tour resta uno dei temi più dibattuti nel mondo del Ciclismo. I detrattori dello squadrone britannico che ha monopolizzato e appiattito lo spettacolo degli ultimi Tour de France sembra che abbiano trovato un alleato potente nel nuovo presidente dell’Uci, il francese David Lappartient. Succeduto al britannico Cookson, il dirigente transalpino ha in mente una serie di novità che potrebbero essere introdotte nel mondo del ciclismo per togliere alla Sky questa posizione di netto predominio.
Lappartient: ‘La gente non vuole un ciclismo bloccato’
Dallo scorso settembre l’Uci, la Federciclismo Internazionale, ha un nuovo presidente, il francese David Lappartient. È stato un cambio radicale dopo i lunghi anni a guida anglosassone per il governo del ciclismo, sotto le presidenze di Pat McQuaid e Brian Cookson, ed il ritorno ad una leadership più tradizionale, ad un dirigente proveniente da un paese storico del movimento ciclistico. Questo ovviamente preannuncia una sterzata decisa alle politiche dell’Uci e il presidente Lappartient non ha tardato ad esporre tutta una serie di novità che vuole introdurre nei prossimi anni. L’obiettivo è quello di far tornare il ciclismo ad essere uno sport più imprevedibile e spettacolare, minimizzando il controllo strategico che le squadre più forti hanno sulle corse.
“Tutti vogliono che le corse siano attraenti. La gente vuole vedere corse aperte invece di corse completamente bloccate da una squadra che ha i corridori migliori” ha dichiarato Lappartient in un’intervista concessa a Le Telegramme.
‘Un tetto per ridistribuire i corridori’
Il discorso di Lappartient è un chiaro riferimento al Team Sky e alla sua forza economica con cui ingaggia campioni da far lavorare nel ruolo di gregari in favore di Chris Froome, una strategia certamente valida ma che porta il ciclismo ad uno spettacolo davvero povero.
Il presidente dell’Uci ha già proposto di ridurre ulteriormente il numero di corridori che ogni squadra può schierare nelle corse, che potrebbe scendere fino a sei, ma ora ha spiegato di avere in mente anche un’idea per ridistribuire le forze tra i vari team. “Voglio dire per primo che sono contrario ad un tetto per gli stipendi dei corridori.
Possono guadagnare quanto vogliono e le squadre possono pagarli quanto vogliono” ha dichiarato ancora Lappartient. “Ciò che conta è mettere un tetto al budget generale della squadra. Ciò significa che se paghi uno stipendio elevato ad un certo corridore allora avrai meno soldi a disposizione per gli altri corridori. In questo modo si distribuirebbero automaticamente i corridori più forti nelle varie squadre” ha proposto Lappartient.