Anche alla Tirreno Adriatico i fari sono accesi su Chris Froome e sul caso che lo vede coinvolto ormai da molti mesi senza che si vedano soluzioni in arrivo. Il campione del Team Sky è risultato positivo ad un controllo antidoping effettuato alla Vuelta Espana, quando gli è stato riscontrato un valore di salbutamolo doppio rispetto al consentito. Il regolamento permette al corridore di continuare a gareggiare in attesa del verdetto finale, ma la posizione assunta dal Team Sky e da Froome stesso non è piaciuta a gran parte del mondo del Ciclismo.

Froome: ‘Situazione non buona’

Froome rischia di diventare una sorta di fantasma in queste corse a cui sta prendendo parte, visto che tutti i suoi risultati sarebbero cancellati se arrivasse una sentenza di squalifica. Per tutto il mondo del ciclismo questa situazione rappresenta un danno d’immagine importante, ed anche per questo tanti corridori, direttori sportivi, dirigenti, hanno invitato Froome e il Team Sky a fermarsi in attesa del verdetto.

Il corridore britannico ha però respinto questa possibilità: “Potevo fermarmi, ma per quanto tempo? Per quanti mesi? Lo sapete voi?” ha spiegato Froome a Tuttobiciweb durante la Tirreno Adriatico, sottolineando le incertezze e i ritardi sui tempi del procedimento che rappresentano un danno anche per lui.

“So che non è una buona situazione per nessuno, ma dimostrerò che non ho fatto niente di sbagliato” ha aggiunto il corridore britannico.

‘Bello tornare in Italia’

Per Chris Froome la Tirreno Adriatico rappresenta anche il ritorno ad una corsa italiana dopo ben quattro anni e mezzo, una scelta dettata dalla volontà di puntare quest’anno al Giro.

L’ultima volta del campione della Sky in Italia era stata ai Mondiali di Firenze, nel settembre 2013. “Avevo un programma diverso in passato in virtù del Tour de France. Non sono più tornato alla Tirreno Adriatico dal 2013, ma ho iniziato a correre da professionista in Italia con la Barloworld” ha dichiarato Froome ricordando i suoi inizi nella squadra diretta da Claudio Corti che pur essendo sudafricana aveva la sua base in Italia.

“Qui c’è tanta passione per questa corsa, per il Giro e per il ciclismo in generale, è bellissimo tornare” ha concluso il capitano della Sky. Froome ha vinto una sola corsa in Italia da professionista, a tappa di Prati di Tivo alla Tirreno Adriatico del 2013, poi conclusa in seconda posizione in classifica finale dietro a Vincenzo Nibali.