L’epilogo della Milano Sanremo, e soprattutto il comportamento di alcune squadre, ha lasciato molto sorpreso il campione uscente Michal Kwiatkowski. Il campione polacco e capitano del Team Sky era rimasto nelle posizioni di testa del gruppo per quasi tutta la corsa, ma nel momento clou, quando sul Poggio è partito Vincenzo Nibali, non ha replicato. L’ex Campione del Mondo ha poi motivato questa sua strategia attendista che alla fine non ha pagato, portandolo anche fuori dalla top ten finale.
Kwiatkowski: ‘Ci siamo addormentati’
La Milano Sanremo di Michal Kwiatkowski è finita con molta amarezza.
Stavolta la tattica al risparmio del campione polacco non ha portato buoni frutti, dopo il buon lavoro svolto dalla squadra per tenerlo nelle prime posizioni. Il Team Sky ha fatto lavorare Luke Rowe nelle fasi iniziali e centrali della corsa, e poi sulla Cipressa ha cercato di aumentare il ritmo troppo blando imposto dalla Groupama FDJ di Arnaud Demare.
Sul Poggio Kwiatkowski era ancora nelle posizioni d’avanguardia insieme a Gianni Moscon, l’ultimo compagno rimasto con lui, ma non ha seguito l’attacco deciso di Vincenzo Nibali. Il corridore polacco ha ricostruito gli attimi decisivi della corsa parlando a Cyclingweekly: “Eravamo in prima fila sulla Cipressa e sul Poggio, ma quando Nibali è partito ci siamo addormentati.
Praticamente tutto il gruppo lo ha lasciato andare e lui ha guadagnato dai 15 ai 20 secondi”, ha spiegato il campione uscente.
‘Toccava ai velocisti’
Perso il momento di andare all’attacco insieme a Nibali e di mettere in difficoltà i corridori più veloci di lui, il capitano della Sky ha addossato alle altre squadre la colpa di un inseguimento poco incisivo.
“Sono rimasto sorpreso dal fatto che nessuna delle squadre dei velocisti ha tirato, hanno semplicemente smesso di pedalare. Pensavo che avrebbero fatto un ritmo costante, senza rallentamenti o accelerazioni folli”, ha dichiarato ancora Kwiatkowski, che ha raccontato di aver provato ad attaccare un paio di volte ma di essere stato inseguito da Sagan.
“Pensavo che le altre squadre con i velocisti avrebbero raggiunto Nibali. Io avevo Moscon con me, ma dopo tanti chilometri era difficile. Potevamo collaborare di più, ma in fondo era compito delle squadre dei velocisti andare a riprendere Nibali. Noi eravamo solo in due, c’erano squadre con più corridori”, si è lamentato Kwiatkowski.