Un colpo di sfortuna nel finale della tappa con l’arrivo in salita a Sassotetto ha tolto al Team Sky e a Geraint Thomas una maglia di leader che sembrava ormai ben salda. Il gallese è stato costretto a fermarsi per un salto di catena all’ultimo chilometro ed ha ceduto 40’’. La vittoria è andata a Mikel Landa, protagonista di un bell’attacco negli ultimi 3 km con cui è andato a raggiungere un gruppetto che si trovava già in avanscoperta, con anche Fabio Aru. Il sardo ha chiuso con un buon quarto posto, mostrando la consueta tenacia ma ancora una condizione non al top.
La Astana all’attacco sul Sassotetto
La lunga e difficile tappa con l’arrivo in salita a Sassotetto è partita con una fuga di volti ormai ben noti. Jacopo Mosca (Wilier Triestina) e Nicola Bagioli (Nippo – Vini Fantini) si sono lanciati anche oggi all’attacco, stavolta insieme a Krists Neilands (Israel), Mads Pedersen (Trek), Antoine Duchesne (FDJ) e Alexander Vlasov (Gazprom). Mosca e Bagioli si sono divisi i punti dei traguardi volanti e dei Gpm, rafforzando le rispettive maglie di leader delle speciali classifiche. Il gruppo è poi andato ad accelerare e la lunga salita finale verso Sassotetto non ha lasciato nessuno scampo ai fuggitivi, che nei primi chilometri di ascesa sono stati raggiunti.
La Astana ha sorprendentemente preso il posto del Team Sky nella guida delle operazioni in testa al gruppo, finchè poco dopo metà salita Miguel Angel Lopez ha aperto le ostilità.
Ci prova anche Aru, ma il più forte è Landa
Il tentativo di Lopez ha rotto l’equilibrio e aperto una serie di atttacchi. Sul colombiano si sono riportati Rafal Majka (Bora), ormai fuori classifica dopo la caduta di ieri, Fabio Aru (UAE) e Ben Hermans (Israel).
Il Campione d’Italia ha corso con grande grinta, buttando il cuore al di là di una condizione ancora da migliorare.
Il Team Sky è sembrato poter gestire la situazione in funzione classifica generale e disinteressandosi della vittoria di tappa, con ancora Kwiatkowski, Froome e Thomas nelle posizioni di testa. Gli ultimi due chilometri e mezzo hanno invece riscritto tutta la corsa.
Mikel Landa (Movistar) ha finalmente rotto gli indugi in uno degli ultimi tratti impegnativi e in poche pedalate si è riportato sulla testa. Froome è invece andato in difficoltà, ma soprattutto Thomas è stato appiedato da un salto di catena all’ultimo chilometro che gli ha fatto perdere terreno prezioso.
What a nightmare! 🙈
— Eurosport UK (@Eurosport_UK) 10 marzo 2018
Geraint Thomas drops his chain with 800m to go! #TirrenoAdriatico pic.twitter.com/OMhFUXv2ti
Davanti Landa ha disposto con una certa facilità degli avversari dopo un generoso ma poco efficace tentativo di Aru. Lo spagnolo ha centrato il primo successo in maglia Movistar, battendo Majka e Bennett, rientrato nelle ultime battute. Aru è arrivato a 6’’, con Hermans e il gruppetto inseguitore di Benoot, Bardet, Kelderman, Yates, Uran.
Nibali non è riuscito a rispondere al cambio di ritmo finale ed ha perso una trentina di secondi, mentre lo sfortunato Geraint Thomas ne ha lasciati una quarantina.
BRACCIA AL CIELO PER MIKEL LANDA 💪🏔️🚴♂️
— Eurosport IT (@Eurosport_IT) 10 marzo 2018
Lo spagnolo vince la 4a tappa della Tirreno Adriatico a Sassotetto davanti a Majka e Bennett, Caruso torna in testa alla classifica generale! #EurosportCICLISMO | #TirrenoAdriatico pic.twitter.com/HCXZslqUMD
Grazie ad una scalata regolare e alle situazioni che si sono create Damiano Caruso è tornato in possesso della maglia di leader della Tirreno Adriatico. Il corridore della BMC ha 1'' su Kwiatkowski, 11’’ su Kelderman, 20’’ su Landa e 26’’ su Thomas.
General corregida, se les había colado Kwiatkowski. #TirrenoAdriatico pic.twitter.com/BNOosMhAKt
— Alpe d'Huez B&T (@Alpe__dHuez) 10 marzo 2018
Da segnalare oggi anche la caduta e il ritiro di Tom Dumoulin. Il vincitore dell'ultimo Giro d'Italia ha abbandonato con un forte dolore costale, ma per fortuna gli esami non hanno riscontrato fratture.