Recordman della maratona di Londra a 59 anni con parziali migliori persino del campione britannico Moh Farah, vincitore di quattro ori olimpici, ma è stato smascherato dal Times: il barese Sabino Rinaldi, che lo scorso 26 aprile ha partecipato alla maratona svoltasi nella capitale inglese facendo registrare un tempo da primato (tre ore e 19 minuti), avrebbe barato “accorciando” il percorso di gara di quasi 16 chilometri.
Cinque maratoneti sleali
Secondo quanto ricostruito dal quotidiano britannito The Times, Rinaldi e altri quattro maratoneti amatoriali avrebbero barato nella seconda parte della gara, tagliando il percorso e riducendolo di 10 miglia circa.
Ma era inevitabile che qualcuno controllasse, considerando che quei cinque partecipanti avevano corso la seconda metà del tracciato in un’ora e quattro minuti, un tempo migliore persino di quello fatto registrare da Moh Farah, atleta britannico vincitore di quattro medaglie d’oro olimpiche e sei volte campione del mondo nei 5.000 e 10.000 metri piani. Farah, per la cronaca, ha chiuso la maratona in 2h6’21”, stabilendo il record nazionale. Difficile pensare che un 59enne con il pettorale 61840 e altri quattro corridori amatoriali potessero correre più velocemente di lui.
E infatti qualche sospetto è nato in un altro italiano, che confrontando i tempi di gara, disponibili sul sito ufficiale della maratona, aveva visto che qualcosa non tornava: era arrivato terzo tra tutti gli italiani partecipanti nella sua fascia d’età, ma era stato battuto proprio da Sabino Rinaldi e i calcoli dei tempi parziali non tornavano.
Da qui il contatto con i cronisti del Times, che hanno indagato e scoperto l’inganno. Anche perché il tempo da “primato” non apparteneva solo a Rinaldi: tra gli altri quattro runners “accorciatori” vi erano un irlandese over 60, un ex giocatore di rugby con problemi fisici, una donna che lo scorso anno è stata vittima di un grave incidente stradale.
L’indagine era comunque facile: bastava controllare sul sito ufficiale della maratona londinese per verificare che nella scheda del barese mancano i rilevamenti ai chilometri 25, 30 e 35: Rinaldi è passato al check point della mezza maratona con il tempo i 2.15.25, poi è scomparso per riapparire al chilometro 40 dove ha fermato il cronometro su 3.05.22, ha poi tagliato il traguardo con il tempo di 3.19.03.
“Ero lì per divertimento, non guardavo l’orologio”
I giornalisti del Times hanno contattato il barese per chiedere spiegazioni. Rinaldi, che è presidente della Adp Sodico Running, un’associazione sportiva dilettantistica, ha semplicemente riferito di aver partecipato alla maratona di Londra per puro divertimento, senza alcun fine agonistico, chiosando con un laconico “E comunque, non guardavo l’orologio”.
Per ora la scheda di Rinaldi sul sito della London City Marathon è ancora attiva e il suo tempo risulta registrato.