Con il rientro in patria è cambiato completamente lo scenario tecnico del Giro d’Italia. Il deserto israeliano ha lasciato il posto ai percorsi accidentati e alla passione della Sicilia. Dopo una tappa di continui su e giù Tim Wellens ha firmato, da favorito, il finale di Caltagirone, su una rampa da gran classica. Il gruppo è arrivato frazionato a causa del difficile finale e di qualche caduta. Rohan Dennis è riuscito a mantenere la sua maglia rosa ripagando un lungo lavoro dei compagni, mentre ancora in difficoltà è apparso Chris Froome, arrivato in leggero ritardo.

Giro d’Italia, cinque in fuga

La Catania – Caltagirone, quarta tappa del Giro d’Italia ma prima sul suolo italiano, è partita a gran velocità con cinque corridori che sono riusciti a sganciarsi dopo una ventina di chilometri e qualche tentativo andato a vuoto. A provarci sono stati Mosca (Wilier), Frapporti (Androni), Jaregui (AG2R), Barbin (Bardiani) e Belkov (Katusha). Barbin ha rafforzato la sua maglia azzurra conquistando i punti dei Gpm, mentre in gruppo la BMC ha condotto le danze per quasi tutta la giornata con l’obiettivo di difendere un giorno di più la maglia rosa di Rohan Dennis.

Il percorso si è confermato snervante, con una lunga serie di brevi salite e tanti tratti tortuosi, ma anche con un pubblico strabocchevole ed entusiasta. Ad una trentina di chilometri dall’arrivo Barbin e Jaregui si sono arresi, ma anche Belkov, Mosca e Frapporti non sono riusciti ad andare molto più lontano. A 13 km dall’arrivo il gruppo ha ripreso tutti, andando verso il finale in salita pedalabile verso San Bartolomeo e poi alla rampa conclusiva di Caltagirone.

Wellens, stoccata di classe

Gli ultimi 10 km sono stati intensissimi, con un primo attacco di Zardini (Wilier) a cui ha replicato con più forza Valerio Conti (UAE).

Il corridore laziale si è isolato al comando, e la Lotto Soudal di Wellens è dovuta intervenire per non permettergli di guadagnare troppo spazio.

Il gruppo è andato via via riducendosi e si è spezzato anche per una caduta di Zeits (Astana) in un pericoloso restringimento. Nonostante un’azione di grande spessore Conti è stato raggiunto a circa 3 km dall’arrivo, quando la Lotto ha dato un’ulteriore e poderosa accelerata che ha allungato e frazionato il gruppo.

All’ultimo chilometro, con pendenze fin oltre il 10%, sono arrivati Wellens, Haig e Chaves (Mitchelton) con un leggero vantaggio. In un continuo susseguirsi di emozioni il gruppo è riuscito a riportarsi sotto in extremis, con Battaglin (Lotto Jumbo) che ha lanciato lo sprint.

Tim Wellens ha però gestito perfettamente la situazione e lo sforzo, avvantaggiato anche dall’aver preso davanti il muretto finale. Così il belga nelle ultime battute è uscito superando con facilità Battaglin e andando a vincere la sua seconda tappa al Giro d’Italia. Dietro anche Woods (Education First) ha superato Battaglin per la seconda piazza, con Yates (Mitchelton) e Formolo (Bora) a seguire.

Rohan Dennis (BMC) è riuscito a conservare la sua maglia rosa arrivando a pari tempo di Dumoulin (Sunweb), mentre Froome (Team Sky) anche oggi come nella crono iniziale non ha dato prova di grande brillantezza. Il campione britannico ha pagato caro il cambio di ritmo finale, arrivando con 23’’ di ritardo.