Mentre si preparava una serie di ricorsi nei giorni di avvicinamento al Tour de France, è arrivata inattesa la sentenza sul caso Froome. L’organizzazione del Tour de France ha cercato di escludere il campione della Sky dalla sua corsa, con la squadra pronta a tutto pur di difendere e far partire il proprio corridore. A mettere la parola fine alla guerra sulla partecipazione di Froome alla corsa francese ci ha pensato l’Uci emettendo finalmente la sentenza, a dieci mesi dal controllo in cui il corridore risultò positivo al salbutamolo. Froome è stato scagionato, quel valore doppio di salbutamolo ha trovato evidentemente una spiegazione plausibile nella corposa tesi difensiva della Sky e il corridore così conserverà la vittoria della Vuelta, quella del Giro e potrà presentarsi al via del Tour più leggero e pronto per dare l’assalto alla quinta maglia gialla.

Froome: ‘Non ho mai dubitato’

Sono serviti quasi dieci mesi, ma alla fine il verdetto sul caso Froome è arrivato, proprio mentre infiammava la polemica sulla presenza al Tour de France del capitano del Team Sky, con una guerra a colpi di ricorsi tra l’organizzazione della corsa e la squadra britannica. L’Uci ha deciso di assolvere il vincitore del Giro d’Italia: le vittorie di Froome resteranno quindi ben presenti negli albi d’oro della Vuelta e della corsa rosa, e quel valore doppio di salbutamolo riscontrato lo scorso settembre ha trovato un chiarimento valido nelle migliaia di pagine con documenti e test scientifici presentate dalla Sky.

Chris Froome ha accolto con grande sollievo la fine di questo incubo, che ha comunque vissuto con la certezza di arrivare all’assoluzione, come ha dichiarato nel comunicato diffuso dalla Sky sul suo sito ufficiale.

“Sono molto contento che l’Uci mi abbia scagionato”, ha dichiarato il vincitore del Giro d’Italia. “Questa decisione ovviamente è molto importante per me e per la squadra, ma è anche un momento importante per il ciclismo. Ho sempre preso sul serio la mia posizione da leader e ho sempre fatto le cose per bene. Avevo sempre detto che i miei risultati avrebbero superato la prova del tempo", ha continuato il campione della Sky.

‘Concentrato sul Tour de France’

Froome ha anche sottolineato come il clamore mediatico suscitato dal suo caso non sarebbe in realtà dovuto esserci, in quanto la positività al salbutamolo non sarebbe dovuta divenire di pubblico dominio. “Sfortunatamente il caso non è rimasto riservato, come sarebbe dovuto essere. Sono contento che sia finalmente finita.

Sono grato alla squadra per tutto il supporto che ho avuto, così come dai tifosi in tutto il mondo. La sentenza di oggi traccia una linea, ora possiamo andare avanti e concentrarci sul Tour de France”, ha concluso Froome. Al Tour il campione britannico cercherà la prima accoppiata con il Giro, mai riuscita a nessuno da vent’anni a questa parte, dal magico 1998 di Pantani, ed anche la quinta maglia gialla, un record assoluto che lo porterebbe al pari di Anquetil, Merckx, Hinault e Indurain.