E' in corso di svolgimento in questi giorni il Tour de Pologne, a cui sta partecipando anche il campione sardo Fabio Aru. Per lui è un test importante in vista della parte finale della stagione ciclistica 2018.

Nella conferenza stampa che aveva preceduto l'inizio della manifestazione polacca, il Cavaliere dei Quattro Mori aveva dichiarato: "Dopo i problemi che ho avuto al Giro d'Italia, sono stato lontano dalle competizioni per circa due mesi. Mi sono rimesso in gioco al Tour de Wallonie, dove ho avuto buone sensazioni. Ora il Tour de Pologne sarà un test importante.

Mi sono sempre trovato bene qui in Polonia. Da un punto di vista tecnico le strade sono buone e il pubblico è sempre eccezionale. Il Tour de Pologne era già nei miei piani all'inizio della stagione e ora sarà una tappa essenziale sulla strada della Vuelta in Spagna e anche in considerazione dei Campionati del Mondo. Senza dubbio è una corsa da cui iniziare nuovamente per affrontare la fine della stagione con il giusto piede".

La prima e la seconda tappa

Il prologo del Tour de Pologne è stato, come da pronostico, una tappa riservata ai velocisti. 134 km con partenza e arrivo dalla capitale polacca, Cracovia, con solo due piccole salite di quarta categoria. La vittoria è andata al giovane Pascal Ackermann, 24enne della Bora-Hansgrohe.

Tra gli italiani si segnalano gli ottimi piazzamenti di Matteo Trentin (Mitchelton-Scott), Giacomo Nizzolo (Trek-Segafredo) e Simone Consonni (UAE Emirates).

I 156 km della seconda tappa, da Tarnowskie Gory a Katowice sono stati ancora una volta terreno per i velocisti. Ackermann è riuscito a bissare il successo del giorno precedente, imponendosi allo sprint sugli altri corridori, tra cui gli italiani Nizzolo, Consonni e Niccolò Bonifazio (Bahrain-Merida), arrivati nella topo ten di giornata.

Le prossime tappe

In queste prime due giornate Fabio Aru è arrivato nel gruppo: la mancanza di salite e di strappi non gli ha permesso di mettere in luce le proprie capacità di scalatore. Il ciclista sardo dovrà accontentarsi di non perdere secondi anche nel corso della terza tappa che, con ogni probabilità, si concluderà nuovamente con uno sprint.

Saranno invece le quattro tappe finali a presentare un terreno più adatto alle caratteristiche del sardo: si parla di vere e proprie tappe di montagna, con più salite di prima e seconda categoria. Proprio qui Aru avrà la possibilità di sferrare qualche attacco, sicuramente per testare la condizione, ma anche per cercare una vittoria di tappa che ormai manca al suo palmarès dalla quinta tappa del Tour de France 2017, con il memorabile arrivo alla Planche des Belles Filles.