Sono bastati un paio di chilometri di bagarre per creare una bella selezione nel finale della tappa numero nove della Vuelta Espana, quella con l‘arrivo in salita a La Covatilla. La corsa si è risolta con una fuga da lontano per il successo di giornata, con l’americano Ben King che ha incredibilmente doppiato la vittoria di qualche giorno fa ad Alfacar. Il gruppo dei migliori è rimasto unito fino quasi al termine, quando gli attacchi di Kelderman e Quintana hanno spezzato la corsa scoprendo le difficoltà di Fabio Aru. Con Molard in grande ritardo la maglia rossa è passata a Simon Yates, con una situazione comunque molto equilibrata.

Vuelta Espana, il momento di gloria di King

La tappa di La Covatilla era la più attesa e impegnativa di questa prima settimana di Vuelta Espana. La salita finale prometteva una bella battaglia tra i favoriti alla vittoria finale, una premessa che poi è andata parzialmente delusa. La corsa si è presto divisa in due, con un gruppo di attaccanti che ha guadagnato una decina di minuti e si è giocato la tappa, e più indietro i corridori di alta classifica in attesa.

All’attacco si sono portati Dylan Teuns (BMC Racing Team), Thomas De Gendt (Lotto-Soudal), Ben King (Dimension Data), Reto Hollenstein (Katusha-Alpecin), Thomas Leezer (LottoNL-Jumbo), Bauke Mollema (Trek-Segafredo), Jesus Ezquerra (Burgos-BH), Lluis Mas (Caja Rural-Seguros RGA), Luis Angel Mate, Kenneth Vanbilsen (Cofidis) e Aritz Bagües (Euskadi-Murias).

Già molto prima della salita finale la corsa si è accesa tra gli attaccanti, con un primo tentativo di De Gendt e poi l’affondo di Ben King su uno strappo molto duro in lastricato. L’americano ha probabilmente un po’ esagerato sull’entusiasmo della vittoria già ottenuta nei giorni scorsi e se ne è andato tutto solo. Sulla salita finale King ha sofferto ed è sembrato sul punto di crollare, con Bauke Mollema che ha staccato gli altri e si è messo sulle sue tracce.

Ma anche l’azione dell’olandese si è spenta nel finale e King è riuscito ad arrivare in trionfo a La Covatilla per concretizzare la condizione della vita con cui si è presentato a questa Vuelta.

Simon Yates in rosso

La corsa degli uomini di classifica è stata poco spettacolare, con il ritmo di Majka e poi della Lotto Jumbo sulla salita finale, fino a ridurre il gruppo dei migliori a circa 20-25 corridori. Solo negli ultimi 2 km la situazione si è accesa grazie a due tentativi di Quintana e di Kelderman, cui hanno risposto Ion Izagirre, Miguel Angel Lopez e Uran, e con più ritardo Simon Yates.

Nonostante la salita quasi al termine e le pendenze non particolarmente severe del finale, alcuni corridori hanno pagato pesantemente il cambio di ritmo.

Lopez ha anticipato Quintana, Kelderman e Uran al traguardo, con Izagirre e Yates leggermente sfilati. Valverde non ha reagito ed ha pagato 24’’, come Pinot e Kruijswijk, ma è stato soprattutto Fabio Aru a denotare delle grosse difficoltà e a perdere 40’’, davvero tanto in appena un paio di chilometri di bagarre. Kwiatkowski ha fatto fatica nel finale, ma per il polacco era preventivabile un calo sulle grandi salite. L’ex iridato ha perso un paio di minuti, chiarendo che la classifica non sarà per lui.

Con Molard uscito di scena già a metà salita, la maglia rossa è passata a Simon Yates. Il britannico della Mitchelton guida una classifica serratissima con 1’’ su Valverde e 14’’ su Quintana.