Sono già iniziate le grandi salite alla Vuelta Espana. Appena alla quarta tappa i pretendenti alla vittoria finale sono stati chiamati alla prima sfida diretta nell’arrivo in salita di Alfacar. La corsa si è risolta con una fuga da lontano che ha premiato Ben King, ma tra gli uomini di classifica non sono mancati gli spunti. Il più deciso lo ha proposto Simon Yates, che alla maniera del Giro d’Italia ha attaccato per primo guadagnando una ventina di secondi sul gruppetto dei migliori. Kwiatkowski ha mantenuto la sua maglia rossa, mentre Aru ha faticato per rimanere a contatto con gli altri big, ma ha superato la giornata senza danni.
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Vuelta, spazio alla fuga
La tappa numero quattro della Vuelta Espana proponeva il primo vero arrivo in salita della corsa, con l’ascesa finale ad Alfacar. La corsa si è subito spezzata, con un gruppetto di fuggitivi che ha conquistato una decina di minuti di vantaggio e il gruppo che non ha insistito per rimettere in gioco la vittoria di tappa. A portarsi all’attacco sono stati Stalnov, Wallays, King, Rolland, Boom, Cabedo, Matè, Bagues e Gastauer. La corsa si è riaccesa sui 12 km di salita finale, dove Ben King e Nikita Stalnov sono rimasti ben presto da soli al comando.
Pierre Rolland, lo scalatore più titolato nel gruppetto al comando, si è fatto sorprendere dal precoce attacco, facendo poi tutta la salita con lo stesso passo dei primi due, ad una ventina di secondi di distacco. Nel finale più veloce King non ha più collaborato con Stalnov, permettendo a Rolland di riavvicinarsi pericolosamente.
Il corridore americano ha però giocato bene le sue carte e negli ultimi 200 metri è andato via con uno spunto potente regalando una bella vittoria alla Dimension Data.
Yates il più aggressivo
L’altra corsa, quella degli uomini di classifica, ha trovato una svolta inattesa all’inizio della salita finale, quando la Lotto Jumbo ha preso la guida del gruppo con decisione.
Il ritmo del giovane talento Kuss ha fatto grande selezione, con solo una ventina di corridori rimasti nel drappello della maglia rossa Kwiatkowski. A movimentare la situazione ci ha pensato Simon Yates, seguendo la stessa strategia aggressiva vista al Giro d’Italia. A 4 km dalla vetta lo scalatore della Mitchelton è partito all’attacco trovando un po’ di indecisione negli avversari, la stessa che ha permesso anche a Buchmann e a Lopez di uscire nel finale.
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Yates è riuscito a mantenere al traguardo 23’’ sul gruppetto capeggiato da Valverde e Kwiatkowski, con Buchmann e Lopez nel mezzo.
Tra gli uomini più attesi hanno tenuto bene Quintana, Kruijswijk, Pinot e Uran. Fabio Aru è stato sempre nelle retrovie del gruppetto, ha perso qualche metro nelle fasi più calde, ma è riuscito a rimanere aggrappato e a superare questa giornata senza ritardi. È invece arrivato attardato, ad un paio di minuti, Formolo, ed è uscito di classifica Zakarin, finito a cinque minuti. In classifica Kwiatkowski ha conservato la leadership con 7’’ su Buchmann e 10’’ su Yates. Aru è 15° a 47’’.
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