L’intrigo di ciclomercato che ha avuto come protagonista il giovane talento colombiano Ivan Ramiro Sosa è arrivato al suo epilogo. Lo scalatore lanciato da Gianni Savio era stato annunciato alla Trek Segafredo per la prossima stagione, ma il Team Sky è riuscito a far saltare il passaggio e portare il corridore al fianco di Egan Bernal. Nell’ingarbugliata vicenda hanno fatto discutere anche i bonus che la Androni aveva già ricevuto per liberare il corridore, e che ora dovranno essere restituiti alla Trek, e un improvviso cambio di manager a gestire gli interessi di Sosa.

Ciclismo: Sosa-Trek non si fa

Ivan Ramiro Sosa è uno dei giovani più interessanti emersi nel panorama internazionale del ciclismo in questa stagione. Neanche ventenne è stato lanciato nel Ciclismo professionistico dalla Androni di Gianni Savio lo scorso anno, segnalato dai procuratori Paolo Alberati e Maurizio Fondriest che lo avevano scoperto in Sud America e lo hanno seguito in questi anni. Dopo una stagione di apprendistato, Sosa ha fatto vedere quest’anno di avere delle qualità di scalatore straordinarie, raccogliendo dei grandi risultati soprattutto in rapporto alla giovanissima età, 21 anni da compiere a fine ottobre. Il talento colombiano ha mostrato ottime cose già alla Settimana Coppi e Bartali e al Tour of The Alps, per poi vincere la tappa sul Giau e la classifica generale all’Adriatica Ionica Race, il Sibiu Cycling Tour e la Vuelta Burgos dove ha battuto Miguel Angel Lopez.

Su Sosa si sono concentrati gli interessi di molte squadre World Tour, proprio come era successo un anno prima con Egan Bernal, l’altro giovane colombiano scoperto dalla Androni e poi passato al Team Sky. Per Sosa è stato invece annunciato in estate l’ingaggio da parte della Trek Segafredo: la squadra americana ha pagato a Gianni Savio e al Team Androni un bonus di 120.000 euro per avere il corridore.

Si tratta di un premio di valorizzazione da versare in caso di passaggio ad un team World Tour, come previsto dal contratto che il colombiano e la formazione di Savio avevano già sottoscritto per il 2019. Le cose però alla fine non sono andate così e l’ingaggio già annunciato di Sosa alla Trek è saltato.

Alla Sky con Bernal

A mettersi in mezzo è stato il Team Sky con il suo strapotere economico.

Lo squadrone britannico ha voluto ad ogni costo prendersi anche Ivan Ramiro Sosa e metterlo al fianco di Egan Bernal, il suo grande amico che ha fatto un anno fa lo stesso percorso dalla Androni alla Sky. In quel caso la Sky pagò ben 350.000 euro a Savio e alla Androni per avere il corridore, molto più dei 120.000 che la Trek aveva da poco versato per Sosa.

I soldi della Sky hanno evidentemente fatto la differenza e dettato un altro finale per la vicenda. In maniera improvvisa i procuratori di Sosa, Alberati e l’ex campione Fondriest, sono stati rimpiazzati da Giuseppe Acquadro, agente di diversi corridori della Sky, tra cui Bernal e Kwiatkowski. L’accordo raggiunto dai vecchi procuratori con la Trek è stato di fatto considerato nullo e Acquadro ha concluso con il Team Sky, che verserà alla Androni di Gianni Savio una cifra molto più consistente dei 120.000 della Trek.

Ivan Ramiro Sosa gareggerà con la Sky nel 2019”, ha annunciato Savio a Cyclingnews. “Questo significa che rimborserò il bonus di sviluppo ottenuto dalla Trek Segafredo in estate ed otterrò un altro bonus dalla Sky”, ha aggiunto il manager piemontese, difendendo anche il modo di operare della sua squadra. “La Androni ha sempre funzionato correttamente, abbiamo inserito il bonus di sviluppo nei contratti dei corridori che aiutiamo a crescere perché riteniamo sia giusto che il nostro lavoro venga apprezzato. Penso che tutti ne traggano vantaggio: il corridore che si avvicina al livello del World Tour, la sua nuova squadra e naturalmente il Team Androni” ha sottolineato Savio.