Una corsa al miglioramento e al perfezionamento senza pause e senza limiti. Così Chris Froome ha descritto i suoi allenamenti e la sua ricerca della massima prestazione. Il campione britannico vive il Ciclismo in maniera totale, con un’abnegazione completa e una capacità di sopportare ogni sacrificio degna di un fachiro. Froome ha parlato alla Gazzetta dello Sport della sua preparazione, una serie di allenamenti massacranti testimoniati anche dai dati caricati sull’app Strava e che il campione ritiene insopportabili per gli altri corridori.

Froome: ‘Allenamenti di un’intensità pazzesca’

La concentrazione assoluta e maniacale di Chris Froome sugli allenamenti è ormai conosciuta nel mondo del ciclismo. Con il Team Sky il campione britannico ha trovato una sintonia perfetta sulla base dell’impegno totale e senza limiti, riuscendo a raggiungere dei livelli prestazionali incredibili a costo di una preparazione portata all’estremo della sopportazione. I dati che periodicamente Froome carica su Strava, l’app che tanti ciclisti di tutto il mondo e di ogni livello usano per condividere i propri percorsi, confermano l’intensità che il campione cerca anche durante le uscite di allenamento. Il vincitore del Giro d’Italia ha effettuato dei giri anche di 270 km ad oltre 40 di media durante la preparazione invernale che ha svolto in Sudafrica nello scorso inverno.

Del resto le velocità medie molto elevate sono una costante delle sue uscite.

Froome ha confermato che nelle sue pedalate di allenamento ricerca il limite ancora più che in gara: “Credo di riuscire a fare allenamenti che forse nessuno potrebbe sopportare” - ha dichiarato il capitano della Sky alla Gazzetta dello Sport. “Sono di un’intensità pazzesca, provo ogni volta a superare i miei limiti.

Talvolta sono state fatiche più dure che in corsa” - ha aggiunto Froome.

‘Portare il corpo oltre ogni limite’

Froome ha spiegato che uno dei suoi segreti è proprio quello di cercare la massima intensità in allenamento e nelle ricognizioni delle grandi salite che poi dovrà affrontare in corsa. “Succede che faccia salite più veloci che in corsa, lo Zoncolan è un esempio” - ha raccontato il vincitore del Giro, che poi ha conquistato nella corsa rosa la tappa conclusa sulla durissima montagna friulana.

“Devi portare il tuo corpo oltre ogni limite in allenamento perché questo limite in corsa deve diventare normale. Io vado più veloce in allenamento che in corsa” - ha spiegato il campione britannico.

Froome non ha ancora deciso quale sarà il suo programma per la prossima stagione, ma è probabile che non si presenti al via del Giro d'Italia per puntare alla quinta maglia gialla del Tour de France e poi continuare con la Vuelta Espana. Praticamente certa è invece la data del debutto che sarà alla Colombia Oro y Paz, dal 12 al 17 febbraio, come confermato dagli organizzatori della corsa sudamericana.