La fuga d’altri tempi con cui Chris Froome ha ribaltato la classifica del Giro d’Italia nella tappa del Colle delle Finestre è stata una delle giornate più spettacolari della stagione del grande Ciclismo. Il capitano della Sky ha attaccato sullo sterrato della salita piemontese, togliendosi tutti di ruota e continuando da solo per ottanta chilometri, fino al traguardo di Jafferau. In un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, il vincitore del Giro ha affrontato diversi temi, svelando anche qualche particolare di quella tappa che fa capire quanta cura maniacale abbia la Sky nella pianificazione delle corse.

Froome, l’impresa di Jafferau

Il Giro d’Italia di Chris Froome sembrava già compromesso nelle prime due settimane, tra cadute e prestazioni sottotono. La vittoria di tappa sullo Zoncolan era sembrata una zampata di classe, spettacolare ma troppo effimera per cambiare le sorti della sua corsa. Alla partenza della tappa da Venaria Reale a Bardonecchia Jafferau il capitano della Sky era solo quarto in classifica, a quasi tre minuti e mezzo di ritardo dalla maglia rosa Simon Yates, un passivo difficile da rimontare a due giorni dalla fine.

La situazione di classifica consigliò a Froome e alla Sky di rischiare, cercando un attacco da lontano, sul Colle Delle Finestre, per ribaltare completamente la situazione.

'Dovevo rischiare il tutto per tutto, quarto o undicesimo non cambiava nulla. Nella mia testa sentivo che ero pronto a dare tutto, fino al limite dell’impossibile', ha raccontato Froome alla Gazzetta dello Sport.

Il coraggio di Froome ha poi regalato una tappa spettacolare, con ottanta chilometri di fuga solitaria tra Colle delle Finestre, Sestriere e l’ultima salita verso Jafferau, dove il capitano della Sky ha vestito la sua prima maglia rosa.

‘Avevamo una persona ogni cinque chilometri’

Chris Froome ha, poi, svelato alcuni particolari di quella giornata epica. Il Team Sky aveva pensato anche a come limare qualche grammo in più rispetto al solito e poter rendere il suo campione più leggero e performante sulla salita del Colle delle Finestre, il punto nevralgico in cui andare all'offensiva.

'Sul Finestre abbiamo messo una persona dello staff ogni cinque chilometri, io ho fatto la salita senza la borraccia, me la passavano loro', ha raccontato il vincitore del Giro d’Italia. 'In una salita così non devi portare peso. In ogni borraccia, la quantità giusta per arrivare al punto dopo', ha aggiunto Froome, confermando quanta attenzione al dettaglio ci sia nella sua squadra.