Il sogno un po’ folle di Andrea Tafi, intenzionato a tornare a correre a 52 anni per allinearsi al via della Parigi Roubaix, sta continuando a far discutere nel mondo del Ciclismo. L’ex Campione d’Italia vinse la classicissima del pavè nel 1999 e vorrebbe ripresentarsi al via vent’anni dopo quel trionfo. C’è chi ha bollato questo rientro come una strategia commerciale al limite del patetico, e chi invece ha approvato la voglia di rimettersi in gioco di Tafi e il suo voler sfidare il trascorrere del tempo. Tra i critici si è schierato in maniera molto netta Paolo Bettini, che con Tafi ha condiviso quattro anni di grandi successi ai tempi della Mapei.

Bettini: ‘Ruba il posto ad un giovane’

Dalle pagine della Gazzetta dello Sport Bettini ha parlato di molti temi inerenti il ciclismo attuale, partendo da questo clamoroso tentativo di rientro del suo ex compagno di squadra Tafi. Il vincitore della Roubaix '99 ha dimostrato di voler fare sul serio nel suo tentativo di rientro, ottenendo la registrazione dall'Uci per i controlli antidoping a sorpresa e dichiarando di avere una squadra pronta ad ingaggiarlo.

“Ad Andrea dico: spero che tu non corra. Bisogna fare altro nella vita a 52 anni” ha dichiarato il due volte Campione del Mondo e Olimpionico stroncando nettamente il tentativo di Tafi. “È un’azione mediatica, ma sarebbe meglio che pensasse a dare un’opportunità ad un giovane.

Così facendo gli ruba il posto” ha aggiunto Bettini, che non condivide questa voglia del suo ex compagno di tornare a gareggiare. “Mi piace stare in forma con lo sport, ma non lo vivo più in modo competitivo” ha spiegato l’ex campione livornese.

‘Che certezze danno queste regole?’

Bettini ha poi raccontato di non avere voglia neanche di rientrare in altri ruoli nel mondo del ciclismo attuale.

Dopo essersi ritirato dalle corse nel 2008 il campione toscano è stato Ct della nazionale dal 2010 al 2013 per poi essere impegnato nel fantomatico Team Alonso che in realtà non ha mai visto la luce. Bettini ha spiegato di non apprezzare le regole attuali che fanno confusione e mescolano squadre dei livelli più diversi.

“Anche se avessi uno sponsor da trenta milioni che certezze potrebbe darmi questo sport con queste regole?” si è chiesto il due volte iridato lamentando la situazione anomala che si vive in molte corse in cui partecipano squadre World Tour e Professional fino alle Continental che in realtà non sono delle vere formazioni professionistiche. “Ci sono gare dove il Campione del Mondo Valverde gareggia con mio nipote Francesco, con regole, anche sanitarie, diverse. Non dovrebbe essere così” ha accusato Bettini.