Il mondo del pugilato da oggi cambia per sempre volto. Il 33enne americano Patricio Manuel ha disputato e vinto il primo incontro ufficiale dell'anno a discapito del messicano Hugo Aguilar, nella categoria dei pesi superpiuma. Fin qui nulla di strano, se non fosse che il californiano fino a poco tempo fa, era una donna.
Si tratta del primo caso di transgender entrato nella storia di uno sport, in questo caso del pugilato professionistico. Il match si è disputato sul ring del Fantasy Springs Resort Casino in Indio, California. L'incontro ha visto proprio il trionfo del pugile di casa, che ha battuto ai punti, con verdetto unanime dei giudici il messicano Aguilar.
Il giorno più bello della mia vita
Nella conferenza stampa post match, rilasciata per il "Los Angeles Times", il vincitore ha così dichiarato: "Nessuno sa quello che ho dovuto passare per arrivare fin qui. Le persone guardano solo quello che c'è davanti ma mai quello che c'è dietro un traguardo raggiunto. Ho sofferto ma ne è valsa veramente la pena. La cosa più bella di questa notte è stata l'adrenalina che sentivo scorrere nelle vene quando sono salito sul ring. Sono molto fortunato, perché ho avuto persone accanto che hanno creduto in me. Mia madre mi ha sempre sostenuto, sia per le mie ambizioni sportive che per il cambio di genere".
Prima di effettuare l'operazione per il cambio di genere, Patricio Manuel aveva strappato il pass per le olimpiadi di Londra 2012, qualificandosi con ottimi risultati nella categoria superpiuma della Boxe femminile.
Purtroppo ha dovuto rinunciare a partecipare ai giochi a causa di un brutto infortunio alla spalla. Sono stati 6 anni molto sofferti per il pugile americano. Una moltitudine di interventi chirurgici e cure ormonali per passare dal genere femminile a quello maschile.
Il tutto contornato da lunghissime pratiche burocratiche per l'ottenimento della licenza professionistica.
Manuel, causa intervento, ha dovuto sopportare anche il rifiuto da parte del suo ex allenatore, ed ha quindi dovuto mettersi alla ricerca di uno nuovo coach che lo seguisse negli allenamenti. Sono state molte le difficoltà che ha dovuto affrontare per farsi accettare all'interno di quel mondo sportivo. Una tra le quali, la ricerca di un rivale da affrontare sul ring nel suo primo incontro professionistico della boxe maschile.
Un sognatore che non smette di crederci
A tendere una mano verso Patricio Manuel ed aiutarlo ad intraprendere la strada del pugilato professionistico è stata la società di Oscar De La Hoya. Oscar De La Hoya è un ex pugile statunitense di origini messicane, vincitore della medaglia d'oro alle olimpiadi di Barcellona nel 1992. Conosciuto anche come The Golden Boy, è un promoter e organizzatore di incontri di boxe, per la sua scuderia di pugili denominata Golden Boy Promotions.
Ha vinto come pugile professionista ben dieci titoli mondiali in sei categorie di peso, record ineguagliato da nessun altro atleta di questa disciplina. È stato nominato "Fighter of the year" nel 1995 da Ring Magazine ed ha raggiunto il terzo posto nella classifica Pund For Pound della stessa rivista nello stesso anno.
È largamente riconosciuto come uno dei pugili più famosi del mondo.
Grazie all'aiuto della Golden Boy Promotion, Patricio è riuscito ad ottenere la licenza da pugile professionista. Per realizzare il suo sogno c'è poi voluto il coraggio del messicano Hugo Aguilar che dopo 2 anni senza alcuna possibilità di affrontare un rivale sul ring, ha accettato la sfida con Patricio Manuel. Aguilar ha dichiarato di aver appreso della storia di Manuel apena due giorni prima del match ma di non aver avuto alcun dubbio o ripensamento sul fatto di salire sul ring: "Provo soltanto stima e ammirazione per il mio avversario. Ho molto rispetto per quello che ha fatto, ma questo non cambia nulla, sul ring io voglio vincere, così come vorrà vincere il mio avversario, io ce la metterò tutta."