Dopo mesi di incertezze per il disimpegno di alcuni sponsor Patrick Lefevere è riuscito ancora una volta a garantire un futuro di altissimo livello alla sua squadra, che in questo 2019 assume la denominazione di Deceuninck Quickstep. Il manager belga ha dovuto faticare non poco per trovare nuovi partner, ma nell’autunno scorso è riuscito a firmare un importante accordo di sponsorizzazione con Deceuninck, che sarà il marchio principale del team per i prossimi anni, assicurando così il futuro di una formazione storica e vincente. Le difficoltà nel reperire nuovi sponsor e far quadrare i conti nonostante una stagione di straordinari successi hanno portato Lefevere a fare alcune riflessioni critiche sul modello di business del Ciclismo.
Deceuninck Quickstep, servono 33 sponsor
Lefevere ha parlato di budget e sponsor in un’intervista al giornale belga Het Nieuwsblad, rivelando come anche l’accordo con Deceuninck sia solo una parte di un mosaico che comprende la bellezza di 33 sponsor. Questo folto gruppo di aziende sostenitrici è indispensabile per comporre un budget importante e far funzionare al meglio la squadra, non solo attraverso i soldi ma anche con la fornitura di materiale.
“Non do mai cifre esatte, forse solo questo: il budget di un team World Tour sarebbe di circa 18 milioni di euro se Sky non violentasse quella media” ha dichiarato Patrick Lefevere. “Beh, sono un po’ al di sopra di quella media” ha rivelato il manager belga prima di entrare più nei dettagli.
La parte più cospicua dei soldi arriva dalle aziende che danno il nome alla squadra e dagli altri sponsor principali, come Lidl e Specialized, che rappresentano complessivamente il 90% del budget. “Poi ci sono ancora co-sponsor come Tacx e Coca Cola. Questi, oltre a dare dei soldi in più, sono necessari per esercitare correttamente il tuo sport.
Rappresentano circa il 5% del totale” ha specificato il manager della Deceuninck Quickstep, che ha poi una lunga lista di 16 aziende che sono partner ufficiali e forniscono i propri prodotti e servizi alla squadra. Tra queste ci sono aziende di accessori e componenti per le biciclette, come Roval per le ruote e Feedback Sport per gli attrezzi, ma anche marchi di abbigliamento, hotel e vini.
‘Nulla si muove per i diritti tv’
La situazione critica in cui si è trovato, nonostante una stagione strepitosa con oltre 70 vittorie, ha portato Lefevere a bocciare nuovamente il modello di business su cui si basa il ciclismo, interamente sulle spalle degli sponsor delle squadre. Il manager belga si è battuto già in passato per questo, ma senza ottenere risultati: “Il modello di business è logoro, ho già sostenuto un cambiamento nel 1995 e di nuovo nel 2004 ma a quanto pare era sempre il momento sbagliato” ha dichiarato Lefevere, che avrebbe in mente una riforma con una ripartizione dei soldi derivanti dalla vendita dei diritti televisivi. “Questo modo di lavorare, in cui gli sponsor devono pagare tutto, continuerà per un po’. Si è parlato per tanto tempo dei diritti tv per le squadre, ma nulla si muove” si è lamentato il manager della Deceuninck Quickstep.