Anche il Belgio ha aperto il sipario sulla stagione del grande Ciclismo 2019 con la prima classica sul pavè, la Het Nieuwsblad. La corsa ha offerto grande spettacolo e azione continua, come quasi sempre avviene nelle corse fiamminghe. Greg Van Avermaet è stato il punto di riferimento ed ha costruito la selezione decisiva con una serie di attacchi sui muri più difficili, ma non è riuscito a staccare tutti e nel finale non ha resistito agli scatti degli avversari. Quello decisivo è stato di Zdenek Stybar ad un paio di chilometri dall’arrivo: il ceco si è involato verso la vittoria confermando la grande forza della Deceuninck Quickstep.

Het Nieuwsblad, il primo pavè

Tra pavè, muri e le classiche stradine a tagliare la campagna fiamminga, la Het Nieuwsblad ha regalato una giornata di grande ciclismo. La corsa che ha aperto il calendario belga è iniziata con una fuga di una decina di corridori che non ha impensierito il gruppo con tutti i favoriti, a partire da Greg Van Avermaet (CCC). Il campione olimpico ha fatto lavorare a lungo i compagni di squadra, trovando un supporto di buona quantità che però si è esaurito quando la corsa si è accesa.

Ad un’ottantina di chilometri dal traguardo è iniziata la vera bagarre con un contrattacco di gruppetto in cui si sono inseriti anche Stybar (Deceuninck Quickstep) e Stannard (Sky). La CCC ha consumato gli ultimi gregari in questa fase riuscendo a ricompattare la situazione ma lasciando da solo Van Avermaet contro una Deceuninck che anche dopo l’addio di Terpstra si è confermata la squadra più forte e compatta.

Stybar, stoccata perfetta

Il gruppo si è selezionato in maniera definitiva sul Molenberg, uno dei muri più difficili, con un gruppetto di circa venti corridori rimasto al comando. Tra questi si sono segnalati anche tre italiani, Daniel Oss (Bora), Matteo Trentin (Mitchelton) e Sonny Colbrelli (Bahrein Merida). Van Avermaet ha guidato le operazioni forzando più volte il ritmo sui muri e riducendo sempre di più il drappello dei battistrada.

Wellens (Lotto Soudal), Teuns (Bahrain Merida), Lutsenko (Astana), Stybar e Oss hanno resistito alle prime sfuriate del campione olimpico, ma il trentino ha poi dovuto mollare sul Grammont. Van Avermaet ha provato a scrollarsi tutti di dosso anche sull’ultimo muro, il Bosberg, ma Stybar non ha ceduto un centimetro ed anche gli altri si sono riaccodati. Il quintetto ha trovato un buon accordo per gestire il vantaggio nel finale e respingere il tentativo di rimonta del secondo gruppo, finchè negli ultimi 3 km Wellens ha rotto l’equilibrio cercando di sorprendere tutti ed evitare lo sprint. Van Avermaet ha reagito, ma Stybar ha subito rilanciato e stavolta il campione olimpico ha dovuto cedere.

Il ceco è così andato a vincere e Van Avermaet si è dovuto accontentare di regolare Wellens per la seconda piazza. Drucker (Bora) ha battuto il gruppo inseguitore per il sesto posto, con Trentin che ha chiuso come migliore degli italiani al nono.