La prima vera salita del Giro d’Italia, quella di Montoso affrontata nella tappa Cuneo – Pinerolo, ha dato già delle indicazioni importanti. Primoz Roglic, che pur non avendo la maglia rosa resta il vero punto di riferimento per la classifica generale, è rimasto ben presto isolato confermando le impressioni della vigilia di una squadra non particolarmente forte, soprattutto dopo il ritiro di Laurens De Plus. Vincenzo Nibali non ha cercato di approfittarne, rimanendo piuttosto tranquillo anche quando sono partiti all’attacco Landa e Lopez. Questo non è stato però un segno di debolezza, come ha spiegato poi il suo preparatore e Ds Paolo Slongo.

Slongo: ‘Vincenzo stava bene’

Sulla salita di Montoso il capitano del Team Bahrain Merida si è mosso quando Lopez ha provato un primo attacco, ma si è disinteressato subito dopo sul rilancio più deciso di Landa che se ne è andato seguito dallo sloveno. La corsa d’attesa di Nibali è stata una scelta precisa del campione siciliano.

“Vincenzo mi ha detto che stava bene, poteva colmare il gap su Landa e Lopez, però non ha voluto farlo” ha dichiarato Paolo Slongo al termine della corsa, evidenziando anche la buona prova di squadra del Team Bahrain, con la netta ripresa di Caruso e Pozzovivo dopo i problemi fisici dei primi giorni. Non così si può dire della Jumbo Visma di Roglic: “E’ rimasto un po’ isolato ed è un punto che gioca a suo sfavore, vedremo domani che sarà una tappa vera” ha aggiunto Slongo mostrando grande fiducia nella ben più dura frazione che aspetta i corridori, quella con l’arrivo in quota a Ceresole Reale.

“Domani nessuno potrà nascondersi, il clima sarà più freddo, ci sarà un arrivo in salita e un dislivello importante” ha concluso il tecnico del Team Bahrain.

Caruso: ‘Ho perso per poco’

L’altra faccia della corsa del Team Bahrain Merida è quella divisa tra soddisfazione e rammarico di Damiano Caruso, consapevole di aver sfiorato il sogno della vittoria di tappa.

Mentre Nibali è rimasto in gruppo scortato da Pozzovivo, Caruso si è inserito nella fuga partita da lontano con il doppio obiettivo di potersi giocare la vittoria di giornata o di essere d’aiuto al suo leader.

La fuga ha guadagnato tantissimo spazio e il corridore siciliano è stato tra i più forti in salita, ma ha concluso al secondo posto battuto da Cesare Benedetti.

“Ho mancato la vittoria per poco, ma prima della fine del Giro mi piacerebbe riprovare. Ho dato il massimo e sono contento del risultato. Nello sprint ho sentito un piccolo crampo e non ho potuto fare di più” ha commentato Caruso, rendendo onore al vincitore con grande sportività. “Sono felice per Benedetti perché è un grande lavoratore e merita questo successo”, ha dichiarato il corridore del Team Bahrain.