Alla fine della seconda settimana del Tour de France è Fabio Aru il primo corridore italiano in classifica generale. Lo scalatore della UAE occupa il diciassettesimo posto, un risultato non certo da copertina ma molto positivo se si pensa alle traversie passate in questi ultimi mesi. Aru è stato a lungo fermo nella prima parte della stagione per sottoporsi ad un intervento che ha risolto un’occlusione all’arteria iliaca, e la possibilità di un rientro in questo Tour non era inizialmente neanche stata presa in considerazione. Invece l’ex tricolore ha recuperato molto più velocemente del previsto, si è schierato al via del Giro di Svizzera e della Grande Boucle crescendo giorno dopo giorno e alimentando così le speranze di un prossimo ritorno ai vertici.

Aru: ‘Impossibile fare di più’

Fabio Aru si era presentato al via di questo Tour de France con il solo obiettivo di proseguire il suo percorso di risalita dopo un 2018 disastroso e l’intervento di fine marzo. Il corridore della UAE aveva subito chiarito di non puntare ad un piazzamento in classifica generale, anche se poi già nelle prime tappe ha lottato ogni giorno per cercare di non perdere terreno e questa interpretazione della corsa è rimasta anche quando il Tour è arrivato alle montagne.

Nei due arrivi in salita sui Pirenei, sia sul Tourmalet che a Prat d’Albis, Aru non ha mai mollato, non ha voluto cedere un secondo più di quello che la sua condizione poteva permettergli di fare, proprio come se fosse in lotta per un posto in classifica.

“Il ritmo tenuto negli ultimi due giorni è stato davvero alto, era impossibile per me fare più di quello che ho fatto” ha dichiarato il corridore della UAE.

‘Crescere per i prossimi appuntamenti’

Nel tappone pirenaico di Prat d’Albis Aru è rimasto con il gruppo dei migliori fino a metà della salita finale, quando la corsa si è infiammata e lui ha dovuto proseguire con un ritmo meno intenso.

“E’ stata una tappa impegnativa e corsa ad un ritmo elevato. Sono rimasto in gruppo finchè ho potuto, ma non sono ancora al 100%. Sappiamo che mi manca un certo tipo di lavoro e che la mia condizione non può che crescere” ha dichiarato l’ex Campione d’Italia, che sapeva bene di non poter competere con i più forti in questa corsa.

“Sono il primo ad aspettarmi tanto da me stesso, ma è giusto essere realistici. Siamo al Tour de France, è una delle gare più impegnative, io vengo da diversi mesi senza correre ed è difficile essere competitivi” ha spiegato Aru, che confida di poter raccogliere più avanti, magari alla Vuelta Espana, i frutti del lavoro fatto sulle strade francesi. “Quello che mi interessa davvero è crescere ed uscire da queste tre settimane con una buona condizione in vista dei prossimi appuntamenti” ha concluso lo scalatore della UAE.