La tappa a cronometro di Pau che doveva sancire l’inizio dell’uscita di scena di Julian Alaphilippe come maglia gialla del Tour de France ha invece clamorosamente posto la seria candidatura del francese al trono finale. Il corridore della Deceuninck ha sbaragliato la concorrenza battendo Geraint Thomas sul suo terreno e assestando distacchi pesanti a molti avversari, a partire dal colombiano Egan Bernal. La Ineos ha trovato una probabile gerarchia definitiva con Thomas nelle vesti di leader, ma deve guardare ora in maniera più preoccupata alle prestazioni e al vantaggio di Alaphilippe.

Bene sono andati Uran, Kruijswijk, Porte, Mas e Pinot, mentre hanno deluso soprattutto Quintana e Bardet.

Brutta caduta di Wout Van Aert

La cronometro di Pau, tappa numero tredici del Tour de France, si è corsa su un percorso di 27 km movimentato, con un paio di brevi salite nella prima parte, diverse curve e una rampa in vista dell’arrivo. Tra i primi a partire sono stati Asgreen e quindi De Gendt a far segnare i tempi migliori, ma i brividi maggiori li ha procurati una brutta caduta di Wout Van Aert.

Il giovane campione belga ha preso una curva con una traiettoria troppo stressa ed ha colpito le transenne rotolando a terra. Il corridore della Jumbo Visma non è stato in grado di ripartire ed è stato portato in ospedale per gli accertamenti. Le prime notizie diffuse dalla squadra parlano di un profondo taglio ad una gamba, ma per fortuna nessuna frattura.

Altre cadute hanno coinvolto anche Maximilian Schachmann e Stefan Kung.

Alaphilippe da sogno

La corsa è poi entrata nel vivo con le partenze degli uomini di alta classifica.

Julian Alaphilippe ha subito tirato fuori gli artigli facendo segnare il miglior parziale al primo intermedio con 6’’ su Thomas, un distacco che il francese ha mantenuto quasi invariato al secondo stop, approfittando anche del terreno più mosso e a lui più congeniale. La prevista rimonta del gallese nella seconda parte più veloce e adatta alle sue doti di passista non è andata a buon fine, anzi. Alaphilippe ha guadagnato ancora nel tratto da spingere a 50 all'ora ed ha saltato con una reattività eccezionale l’ultima rampa in vista dell’arrivo. Al traguardo la maglia gialla ha concluso con 14’’ su Thomas, un risultato clamoroso visto che i dubbi della vigilia ruotavano sulle possibilità del francese di mantenere il vantaggio di oltre un minuto in classifica e tenere un giorno in più la maglia gialla.

Molto forte è andato Rigoberto Uran, a 36’’, e si è rivisto un Richie Porte competitivo a 45’’. Positive anche le prove di Kruijswijk e Pinot a 45’’ e 49’’, così come Mas a 58’’. Solo discreta la crono di Fuglsang a 1’07’’, mentre Egan Bernal ha pagato probabilmente la sua giovane età finendo a 1’36’’ e mettendo così Thomas in un ruolo più chiaro di leader all'interno della Ineos.

Le note dolenti arrivano da Nairo Quintana, arrivato dietro ai compagni Valverde e Landa, risultato quasi imbarazzante per un corridore che pretendeva il ruolo di capitano unico della squadra.

Il colombiano ha perso 1’51’’, finendo poco dietro anche ad un convincente Fabio Aru. Ancora peggio sono andati Daniel Martin e Adam Yates, appena oltre i due minuti, e soprattutto Romain Bardet a 2’26’’, ormai già fuori dai giochi per le posizioni importanti.

I risultati hanno messo Julian Alaphilippe ancora di più in maglia gialla. Il francese guida ora con 1’26’’ su Thomas e 2’12’’ su Kruijswijk ed anche se le tappe più dure devono ancora iniziare, la sua posizione ha assunto un valore molto diverso. Il corridore della Deceuninck, può ora guardare con interesse vero alla classifica, forte di una condizione magica e di un lotto di avversari non trascendentale.