New York perde il suo principale candidato re, Novak Djokovic si ritira dai US Open. Il serbo, sotto di due set e di due giochi ad uno nel terzo parziale, ha infine alzato bandiera bianca al cospetto di un ottimo Stan Wawrinka. Il numero uno del mondo aveva già lamentato un problema alla spalla sinistra nel corso del match del secondo turno che lo aveva visto battere Juan Ignacio Londero, tanto da ipotizzare la sua rinuncia al terzo match poi disputato e vinto contro Denis Kudia. Stavolta, però, non è riuscito a proseguire e deve dunque rinunciare al sogno di vincere per la quarta volta lo Slam americano, sarebbe stato il suo terzo trionfo in un major in questa stagione dopo gli Australian Open e Wimbledon.

Avanza dunque il maturo tennista svizzero che, a questo punto, potrebbe trovarsi sulla strada del suo celebre connazionale Roger Federer anche se prima dovrà affrontare un durissimo quarto di finale contro Daniil Medvedev.

Il match: Nole sofferente, ma emerge la qualità di un ritrovato Wawrinka

Al di là delle condizioni fisiche di Nole che, certamente, hanno influito sulla sua tenuta, Stan stava giocando davvero un ottimo match. Cosi Djokovic che, pure non al top, aveva comunque trovato il modo di passare indenne i primi due incontri, alla lunga non ha retto alla qualità di Wawrinka che si conferma un atleta ritrovato. La partita, fino al momento in cui il numero uno del mondo ha detto 'stop', è stata bella e palpitante con il grande favorito che ha lottato alla pari nel primo set ed era riuscito ad andare avanti di un break nel secondo, grazie anche ad un errore di Stan al servizio che lo aveva rimesso in partita.

Nel momento in cui il break di vantaggio è volato via sotto i colpi dello svizzero e Djokovic ha subito la rimonta, tutti i nodi sono venuti al pettine. Ad inizio del terzo set il serbo ha chiamato time out per permettere l'intervento dei medici, lo score in quel momento era 6-4 7-5 in favore di Wawrinka. Il match è ripreso con un gioco per parte e, poi, quel servizio perso a zero per Nole che, davvero, stava tirando la corda.

Ha scosso la testa avvicinandosi alla rete ed ha stretto la mano al suo avversario esprimendo in tal modo la sua resa: non poteva fare altrimenti.

I numeri di Stan: impeccabile al servizio nel primo set

A parte i malanni fisici di Djokovic, c'è davvero da sottolineare un approccio al match indubbiamente determinato e grintoso da parte del 34enne di Losanna che si è dimostrato impeccabile nei turni di battuta nei quali ha messo a segno 8 aces nel primo set.

Una caratteristica che era risultata vincente nei match del primo e del terzo turno contro i nostri Sinner e Lorenzi. Per lui in questa stagione si tratterà dunque del secondo quarto di finale in uno Slam, dopo quello disputato al Roland Garros in cui venne eliminato da Federer: chi lo considerava finito dopo l'infortunio e gli interventi al ginocchio del 2017 è pertanto servito. Il sogno è ovviamente quello di sfidare ancora Federer in un grande teatro come la semifinale di uno Slam. Grinta, orgoglio, qualità e voglia di tenere ancora un po' ferme le lancette del tempo. Basterà contro Medvedev, reduce da un'estate straordinaria, ma altamente dispendiosa sul cemento americano? Non bisognerà attendere troppo per scoprirlo.