Nella spettacolare e convulsa tappa della Vuelta Espana che domenica scorsa ha portato i corridori a Cortals d’Encamp ha fatto scalpore l’atteggiamento di Marc Soler. Lo spagnolo della Movistar era al comando della corsa grazie ad una fuga partita da lontano, quando l’ammiraglia gli ha ordinato di rallentare per attendere il suo capitano Nairo Quintana che aveva attaccato dal gruppo degli uomini di classifica. Soler ha platealmente protestato per questa scelta tattica e solo in un secondo tempo ha aspettato il colombiano aiutandolo però solo per poche centinaia di metri.
Lastras: ‘L’obiettivo non era vincere la tappa’
In casa Movistar continua a regnare grande confusione, così come già era stato al Tour de France. Dopo un Giro d’Italia condotto magistralmente in favore di Richard Carapaz, la squadra spagnola ha avuto tanti problemi nel gestire la leadership e i vari ruoli sia al Tour che alla Vuelta, dove non è ancora chiaro chi sia stato designato come capitano tra Valverde e Quintana.
Nella tappa di Cortals d’Encamp si è toccato probabilmente l’apice delle turbolenze interne al team di Eusebio Unzuè. Uno dei migliori gregari della squadra, il giovane talento Marc Soler, ha platealmente disobbedito agli ordini di squadra. Soler era al comando della corsa grazie ad una fuga da lontano, una di quelle azioni d’attacco in cui le squadre che guardano alla classifica generale inseriscono i propri uomini per poi sfruttarli come punti d’appoggio nel finale di corsa.
Quando Quintana ha attaccato sulla salita conclusiva l’ammiraglia della Movistar ha ordinato a Soler di rallentare per aiutare il suo capitano. Il corridore spagnolo, che era in testa alla corsa con un vantaggio di una quindicina di secondi, ha platealmente protestato contro la sua squadra facendo capire di voler continuare a fare la sua corsa infischiandosene degli ordini di scuderia.
Alla fine Soler ha atteso Quintana dandogli una piccola mano prima di staccarsi.
L’episodio ha scoperchiato una volta di più le contraddizioni di casa Movistar, irritando i tecnici della squadra spagnola. “Ci sono le immagini e dobbiamo chiarire le cose, dare alcune spiegazioni. Ad Andorra l’obiettivo era di guadagnare del tempo, non di vincere la tappa.
Gli è stato dato un ordine e Soler doveva rispettarlo. Quell'ordine non gli andava bene. A Calpe aveva perso del tempo e gli abbiamo detto che avrebbe avuto un altro ruolo, non l’ha capito e quindi dovremo ripeterglielo” ha dichiarato Pablo Lastras, Ds della Movistar.
‘Manca la memoria del ciclismo’
Nonostante l’euforia di trovarsi al comando della corsa che può aver destabilizzato un corridore giovane come Soler, il tecnico spagnolo non ha dato attenuanti al suo corridore: “Non ha giustificazioni, l’obiettivo era di guadagnare del tempo sui rivali. È bello avere un corridore di carattere, ma deve iniziare ad ascoltare e maturare. Se vuole diventare un leader deve passare da essere un gregario, altrimenti deve guardare un tutorial con quello che ha fatto Miguel per Perico e poi Perico per Miguel” ha dichiarato Lastras riferendosi a Indurain e Delgado, due campioni che sono stati uno gregario dell’altro nelle varie fasi della propria carriera.
“A questi ragazzi manca la memoria del Ciclismo” ha aggiunto con un po’ di amarezza il tecnico della Movistar.
Nonostante tutto la squadra spagnola ha dimostrato di avere ancora grande fiducia in Marc Soler, confermando il suo ruolo centrale nel progetto 2020 in cui guiderà la squadra insieme a Enric Mas dopo le partenze di Carapaz, Landa e Quintana. Soler ha poi chiuso il caso scusandosi pubblicamente per il suo comportamento.