Risolti finalmente i tanti problemi fisici che lo hanno condizionato nelle ultime stagioni, Fabio Aru è determinato più che mai a cercare una svolta definitiva nella sua carriera che è ormai ferma da troppo tempo. Lo scalatore della UAE Emirates non vince una corsa da oltre due anni e mezzo e da quando è arrivato alla squadra del manager Joxean Matxin Fernandez è andato incontro ad uno sprofondo senza fine, tra guai fisici, cadute e ritiri. La crisi è stata resa ancora più evidente dai proclami e dalle ambizioni con cui era iniziata l’avventura di Aru alla UAE, con un ingaggio stellare e l’obiettivo di vincere i grandi giri.

Fabio Aru: ‘Ora solo un po’ di fortuna’

Quel progetto si è scontrato con una realtà durissima. Nella sua prima stagione in maglia UAE, il 2018, il corridore sardo si è ritirato al Giro d’Italia dopo aver corso in maniera del tutto anonima, e non è andato meglio alla Vuelta Espana e nel resto dell’anno. La scorsa stagione è stata ancora più complicata. Dopo le prime prestazioni negative Aru si è fermato per sottoporsi ad un’operazione all’arteria iliaca, si è ripresentato al Tour ad un livello discreto ma ha poi subito un altro stop alla Vuelta Espana ritirandosi per un virus. “Sono stati problemi fisici seri” ha raccontato Fabio Aru in un’intervista a Repubblica.

Il vincitore della Vuelta 2015 è convinto di poter tornare finalmente ai vertici ora che si è messo alle spalle i problemi di salute, e al futuro chiede solo una cosa: “Da ritrovare c’è solo un po’ di fortuna” ha dichiarato Aru, che non ha parlato nei dettagli del suo programma di corse.

“Obiettivi ne ho tanti, ma preferisco tenermeli dentro” ha aggiunto lo scalatore della UAE.

‘Vorrei essere utile alla maglia azzurra e a Nibali’

Al di là delle dichiarazioni il programma e gli obiettivi sono ben precisi. Lo scalatore sardo si trova già in Colombia per allenarsi in altura in attesa del via ufficiale della sua stagione.

Aru debutterà infatti al Tour Colombia dall’11 febbraio, una corsa in cui incrocerà tanti campioni come Alpahilippe, Bernal e Carapaz. L’ex Campione d’Italia correrà poi la Tirreno Adriatico, ma il cuore della sua stagione sarà il Tour de France. Fabio Aru ha confermato che non sarà al Giro d’Italia, una decisione non sua: “È una scelta della squadra, che ho accettato” ha spiegato il corridore sardo, che punterà dunque al Tour e a guadagnarsi anche la convocazione per le Olimpiadi di Tokyo.

Aru fu già tra i protagonisti quattro anni fa nella corsa olimpica di Rio, quando arrivò al sesto posto.

“Mi piacerebbe essere utile alla maglia azzurra e a Vincenzo Nibali, il mio primo capitano” ha dichiarato Aru, che però al di là di questa possibile parentesi olimpica non valuta un possibile ridimensionamento delle sue ambizioni nelle gerarchie di squadra o addirittura un’uscita di scena anticipata dal mondo del Ciclismo, come qualcuno ha pensato dopo queste due stagioni disastrose. “Cambiare ruolo o ritirarmi, come si è scritto di recente, non sono opzioni che considero” ha concluso lo scalatore della UAE.