La FIA ha prontamente risposto al comunicato promosso da Mercedes, Red Bull, McLaren, Renault, Alpha Tauri, Racing Point e Williams nel tentativo di evitare polemiche nella vicenda riguardante il motore Ferrari. Nella giornata del 4 marzo, infatti, i sette team non motorizzati Ferrari avevano espresso la propria perplessità nei confronti dell'esito riportato dalla FIA sulla presunta irregolarità Ferrari.
Il comunicato era stato accompagnato da pesanti dichiarazioni da parte di Helmut Marko, consigliere Red Bull, il quale aveva espresso la volontà di intraprendere un'azione legale contro la FIA, e Toto Wolff, di casa Mercedes.
I team non motorizzati dal Cavallino in una nota si erano "opposti fermamente all'accordo confidenziale raggiunto fra la Fia e la Ferrari per concludere la questione sulle indagini condotte sulle power unit del Cavallino Ferrari... chiedendo la piena e corretta divulgazione in materia, per garantire equità e riservandosi il diritto di chiedere un risarcimento legale dinanzi ai tribunali competenti" e la Fia ha replicato con una lettera in cui spiega la correttezza del suo operato.
La risposta della Federazione
Da parte della Federazione, pertanto, c'è stata la pronta risposta. In una nota, la FIA spiega di aver condotto ispezioni dettagliate sulla power unit del Cavallino, cosa che tra l'altro rientra nelle sue competenze con ogni team che partecipa alla kermesse iridata.
Il comunicato illustra come nel corso della passata stagione fosse stato sollevato "il sospetto che la Ferrari potesse operare non in ogni momento nei limiti delle normative Fia", sospetti ai quali la casa di Maranello si era ovviamente opposta. Da parte federale c'è stata la scelta di sottoscrivere un accordo di transazione con la Ferrari per chiudere il procedimento, decisione intrapresa in quanto la questione è complessa e caratterizzata dalla "impossibilità materiale di fornire la prova inequivocabile di una violazione".
L'interesse della FIA era anche quello di evitare le conseguenze di un contenzioso lungo ed incerto ed ha dunque fatto ricorso all'articolo 4 (ii) del proprio 'Judicial and Disciplinary Rules' (JDR) che prevde esattamente il tipo di intesa che è stata stipulata. Da parte federale il chiarimento che lo strumento legale in questione è "riconosciuto come componente essenziale di qualsiasi sistema disciplinare ed è utilizzato da molte autorità pubbliche e altre federazioni sportive nella gestione delle controversie.
La riservatezza dei termini dell'accordo di transazione è prevista dall'art. 4 del JDR".
FIA Statement Following Communication from Seven Formula 1 Teamshttps://t.co/qrsNYpczu1
— FIA (@fia) March 5, 2020