Tra tanti appassionati e addetti ai lavori che sono rimasti sorpresi e meravigliati dal sorpasso effettuato da Tadej Pogacar a scapito di Primoz Roglic nella penultima tappa del Tour de France, ce n’è invece uno che non ha mostrato nessuno stupore per questo cambio della maglia gialla in extremis. Non è un personaggio qualsiasi, ma il più forte e vincente campione della storia del Ciclismo, Eddy Merckx. In un’intervista rilasciata a L’Equipe, il cinque volte vincitore del Tour ha bacchettato la strategia utilizzata da Roglic e dalla Jumbo Visma definendola stupida e ha incoronato Pogacar come il nuovo punto di riferimento per i grandi giri.
Eddy Merckx: ‘Avevo detto che il vantaggio di Roglic non era sufficiente’
L’analisi di Eddy Merckx a conclusione del Tour de France è stata molto pungente nei confronti della Jumbo Visma, lo squadrone di Primoz Roglic che ha monopolizzato la corsa senza però cercare di dare il colpo del KO a Tadej Pogacar. Secondo l’ex campione, Roglic e il suo team devono rimproverare solo sé stessi per aver perso la maglia gialla consentendo al giovane corridore della UAE di rimanere a meno di un minuto di distacco in classifica, una distanza recuperabile nella cronometro e che invece avrebbero potuto ampliare usando la forza della squadra in maniera diversa.
Merckx ha spiegato di non essere rimasto per niente sorpreso dalla rimonta di Pogacar, che nella cronometro di Planche des Belles Filles ha dato un distacco di quasi due minuti al rivale prendendosi la maglia gialla e vincendo così il Tour de France.
“Chiedete a mia moglie e alle persone che mi sono vicine, avevo detto da giorni che i 50 secondi di vantaggio di Roglic non erano sufficienti per essere sicuri di vincere” ha dichiarato l’ex campione.
‘Pogacar più fresco’
Secondo Merckx lo sloveno della UAE ha cercato di correre in maniera tranquilla valutando la tappa a cronometro come l’unica occasione di rovesciare le sorti del Tour, vista la difficoltà di attaccare Roglic in montagna a causa della straordinaria forza della Jumbo Visma.
“L’unica soluzione di Pogacar era aspettare la cronometro. Ha solo 21 anni, è molto più fresco di Roglic, lo abbiamo visto negli ultimi giorni. Sapeva di non dover attaccare perché la Jumbo era molto forte, doveva solo rimanere fuori dai radar prima della cronometro” ha analizzato Merckx, che poi ha criticato apertamente il modo in cui la Jumbo Visma ha gestito la corsa, il fattore che secondo lui è costato la maglia gialla.
“Hanno corso in maniera stupida, hanno dato il massimo per tre settimane assicurandosi che non succedesse nulla. Ma si erano dimenticati che quel giovane era dietro a 50 secondi. Che errore! Sono andati loro stessi a cercare questa sconfitta, era chiaro che Pogacar non li avrebbe attaccati in montagna, avrebbero dovuto provare a staccarlo molto prima in modo da costruire più vantaggio su di lui. È una bella lezione di ciclismo” ha commentato il cinque volte vincitore del Tour.
‘Evenepoel non ha dimostrato niente’
Eddy Merckx ha poi fatto un confronto tra i tre grandi talenti della nuova generazione che si stanno imponendo come dei potenziali fuoriclasse in grado di riscrivere la storia del ciclismo e soprattutto dei grandi giri.
Oltre che di Pogacar si parla di Egan Bernal, vincitore del Tour lo scorso anno, e di Remco Evenepoel, che non ha ancora debuttato nelle grandi corse a tappe, ma che ha fatto vedere di avere delle doti eccezionali.
Merckx ha tessuto le lodi di Pogacar definendolo “un enorme talento”, mostrandosi un po’ più attendista nei confronti degli altri due giovani campioni. “Non andiamo troppo avanti con Remco, non ha ancora dimostrato niente. Parla molto ma io aspetto il resto. Non sono sicuro che la vittoria di Pogacar sia una buona notizia per lui, l’asticella è stata messa piuttosto in alto. Bernal quest’anno non è andato così bene, vedremo quando tornerà se sarà in grado di essere il rivale di Pogacar nei prossimi anni” ha commentato Eddy Merckx.