Il sogno di riportare in Colombia la maglia gialla del Tour de France proprio come un anno fa è finito sulle rampe del Grand Colombier per Egan Bernal. La dura tappa di ieri sulle montagne del Massiccio del Giura hanno mostrato un Bernal fragile come non mai, una giornataccia che ha fatto seguito ad altre prestazioni non particolarmente brillanti ma che lo tenevano ancora sul podio virtuale. Ieri invece lo scalatore colombiano ha fatto fatica fin dall’inizio della corsa e sulla salita finale è uscito subito di scena sotto il ritmo imposto dai compagni di squadra di Primoz Roglic.

Bernal: ‘Non è andata bene per me già dalla prima salita’

Il colpo di scena della quindicesima tappa del Tour de France si è consumato nella parte iniziale della salita verso il traguardo di Grand Colombier, a circa 13 chilometri dall’arrivo. La Jumbo Visma ha imposto un passo elevato fin dall’inizio della tappa, continuando un incessante lavoro ai fianchi su tutte le salite, fino ad aumentare ancora l’andatura sul Grand Colombier con Wout van Aert. Con il fuoriclasse belga al comando e il gruppo ancora forte di una trentina di corridori, Egan Bernal si è sfilato nelle retrovie perdendo poi contatto, attorniato e rincuorato dai compagni di squadra.

L’immagine della crisi netta del campione in carica è stata una sorpresa per tutti ma non per lo stesso Bernal e per la Ineos.

Già dalle prime pedalate della tappa lo scalatore colombiano aveva capito come sarebbe andata a finire. “Ad essere onesti per me non è andata bene già dalla prima salita. Avevo dovuto quasi mollare già lì. Ho detto ai miei compagni che ero al limite. Ho provato a lottare nel finale ma sapevo che mi sarei staccato sull’ultima salita”, ha dichiarato un amareggiato Bernal al termine della tappa del Grand Colombier che ha decretato la sua uscita di scena dalla corsa alla maglia gialla.

‘Questo è il ciclismo’

Bernal ha concluso la tappa con oltre sette minuti di distacco ed è sprofondato al tredicesimo posto della classifica generale, a 8’25’’ dalla maglia gialla Primoz Roglic. Il colombiano non ha cercato giustificazioni per questa prestazione così deludente.

“Ho fatto del mio meglio. Ci sono altri corridori più forti e devo accettarlo. Mi sentivo vuoto e non avevo forza. Non ci sono scuse, non ho le gambe e gli altri sono più forti”, ha commentato il capitano della Ineos, che al di là della superiorità di Roglic e Pogacar già emersa nelle altre tappe, non ha trovato una vera e propria spiegazione a questo crollo verticale. “Nei giorni precedenti mi sentivo bene, non so cosa sia successo, ma questa è la vita, questo è il Ciclismo. Non posso vincere tutte le corse. Ora vincere il Tour è impossibile, vorrei riposarmi e poi vedremo”, ha concluso Egan Bernal.