A oltre tre anni dal suo addio al Ciclismo, Tom Boonen ha rivelato di aver pensato seriamente di tornare a gareggiare. Il quattro volte vincitore della Parigi – Roubaix, uno dei più grandi campioni da classiche della storia del ciclismo, ha parlato del progetto a cui stava lavorando all'inizio di questo 2020, un clamoroso ritorno alle corse alla soglia dei 40 anni. Lo stop alla stagione agonistica provocato dall'emergenza sanitaria ha però fatto desistere il fuoriclasse fiammingo dal suo intento. Boonen è intervenuto anche sulle accuse piovute addosso al suo giovane connazionale Remco Evenepoel e al Ds della Deceuninck Quickstep Davide Bramati per l’episodio dell’oggetto misterioso che il tecnico ha tolto dalle tasche del suo corridore dopo la caduta al Giro di Lombardia.

Tom Boonen: ‘C’era un piano concreto’

Come altri campioni del passato, anche Tom Boonen ha avuto un ritorno di fiamma per il ciclismo agonistico dopo aver abbandonato le scene nel 2017. Il fuoriclasse belga ha confessato di essere stato sul punto di tornare clamorosamente in gruppo per misurarsi di nuovo, ormai quarantenne, con le classiche di cui è stato protagonista per oltre un decennio. Già all'inizio dell’anno Boonen aveva parlato, tra il serio e il faceto, di un possibile ritorno alle corse, ed ora ha confermato che il progetto era qualcosa in più di un’idea passeggera e che era già stato messo in moto quando la stagione è stata bloccata a causa del coronavirus.

Boonen ha raccontato al programma tv “Vive le Vélo” di avere avuto “un piano concreto” per tornare a correre alla Parigi Roubaix del 2021.

“C’erano dei piani concreti ed ero in trattativa con delle persone. Non ero tanto interessato alle gare, ma mi chiedevo quanto sarebbe stato difficile tornare effettivamente a quel livello” ha continuato l’ex Campione del Mondo. Il progetto, tra il folle e il suggestivo, è naufragato nella scorsa primavera quando il ciclismo si è fermato per la pandemia.

“Poi è arrivata la pandemia di coronavirus e tutto si è fermato” ha spiegato Boonen, che ora ha abbandonato definitivamente l’idea di tornare per la Roubaix del 2021. “In realtà ora mi alleno poco, mi tengo in forma. Mi chiedevo se sarebbe stato possibile, se fosse successo sarebbe stato alla Roubaix del prossimo anno” ha concluso Boonen.

‘Bisogna giustificare ogni cosa che si ha in tasca?’

Dalle pagine dell'Het Laatste Nieuws Tom Boonen ha parlato anche di un episodio che ha suscitato grande attenzione nel mondo del ciclismo, quello relativo a Remco Evenepoel e al misterioso oggetto che aveva in tasca durante il Giro di Lombardia di Ferragosto. Il giovane belga è stato protagonista di una caduta da brividi in quella corsa, un volo nel vuoto giù da un ponte, e nel video dei soccorsi si vede che il suo Ds Davide Bramati toglie qualcosa dalle sue tasche. Su questo particolare si sono rincorse numerose illazioni e l’Uci ha annunciato un’indagine per capire se l’oggetto misterioso fosse qualcosa di illecito.

Tom Boonen si è detto sorpreso e infastidito per tutto il clamore che ha suscitato questa vicenda.

“Adesso devi giustificare ogni cosa che hai in tasca? Tutti sano che i corridori mangiano e bevono e che a volte assumono degli integratori. Lasciate che Remco dia la risposta da solo e tutto sarà risolto, probabilmente ogni corridore del Tour ha nelle tasche posteriori degli zuccheri o qualcosa del genere” ha dichiarato Boonen, respingendo l’ipotesi che potesse trattarsi di un prodotto vietato o ai limiti del regolamento come il tramadolo, un antidolorifico che da anni è monitorato dalla WADA e che tra gli effetti collaterali provoca anche le vertigini. “Il tramadolo? Un analgesico che provoca anche delle cadute? Posso firmarti una carta con scritto che non usano il tramadolo nella squadra di Lefevere, non finché sono stato un corridore in quella squadra” ha dichiarato Tom Boonen, che nella Quickstep ha trascorso quasi interamente la sua carriera da ciclista professionista.