Romano Prodi di recente ha scalato di nuovo il Passo dello Stelvio in bicicletta. A 81 anni, l'ex presidente del Consiglio mantiene intatta la passione per le due ruote. Prodi ha rilasciato poi un'intervista al sito specializzato di settore Tuttobiciweb in cui parla del suo ciclismo, di quello attuale. Ha dichiarato anche di aver sempre tifato per Gino Bartali anche dopo l'arrivo di Fausto Coppi e che ha sempre ammirato Marco Pantani.
Romano Prodi: 'Scalare lo Stelvio è un buon esercizio mentale e fisico'
Romano Prodi ha motivato la sua recente scalata allo Stelvio con l'esigenza di mantenersi in movimento, lo ha definito un buon esercizio fisico e mentale.
Ha poi raccontato di avere fatto la scalata con quattro assistenti speciali tra cui il figlio Giorgio, scalandolo pian piano 'perché le gambe non sono più quelle di una volta'.
Prodi ha evidenziato di aver sempre tifato per Gino Bartali, il quale è stato il primo ciclista che lo ha conquistato e non ha mai tradito.
Il 'professore' poi ha ricordato anche le figure di Giorgio Squinzi e della moglie Adriana Spazzoli, con i quali condivideva le passioni dell'economia e della bicicletta. Con Squinzi aveva pure scalato lo Stelvio in passato: 'È mancato troppo presto', ha affermato Prodi.
L'ex presidente del consiglio ha sostenuto anche di avere ammirato molto Marco Pantani, anche se con lui ha sempre avuto delle difficoltà ad avere un rapporto perche si muoveva in un giro che era frequentato da poche persone.
Prodi afferma di avere avuto importanti scambi di opinioni invece con Adorni, Gimondi, Moser e Bugno.
L'ex premier Prodi: 'Oggi mi sono fermato a Nibali, difficile dire chi ci può essere dopo di lui'
Romano Prodi ha parlato anche del ciclismo di oggi, ritiene che Vincenzo Nibali sia un grande corridore che ha vinto tutto quello che c'era da vincere tranne la medaglia olimpica che solo la sfortuna gli ha portato via.
Ha detto di vedere a fatica chi ci possa essere dopo lo 'squalo', anche perché oggi il ciclismo è uno sport molto globalizzato e basta guardare gli arrivi delle principali corse a tappe per capire che ci sono rappresentanti di almeno 15 nazioni nei primi 30. L'Italia - a detta di tanti - sembra essere diventata in questo discorso periferia rispetto al grande ciclismo.
Prodi ha spiegato che a suo avviso occorre un campione, 'serve un nuovo Pantani o un nuovo Nibali'.
Alle domande secche dell'intervistatore Prodi dà risposte altrettanto secche: tra Merckx e Gimondi spiega di essere dalla parte di Gimondi anche se ha apprezzato pure il Cannibale, tra Moser e Saronni sceglie Moser e invece tra Bugno e Chiappucci dice Bugno. Infine l'ex premier si è detto anche contento che in un anno così complesso e con mille difficoltà si sia riusciti a portare all'arrivo Giro, Tour e Vuelta.