Grande spettacolo nella Kuurne-Bruxelles-Kuurne, secondo appuntamento con le classiche del nord, a 24 ore dall’apertura della Het-Nieuwsblad, firmata ieri da Davide Ballerini. Nonostante un percorso più leggero e favorevole ai velocisti, la corsa odierna ha regalato più emozioni di quella di ieri. Il merito è stato tutto di Mathieu Van der Poel che ha inscenato un’inattesa fuga quando mancavano ancora più di 80 chilometri all’arrivo, seguito da Narvaez. Il fuoriclasse olandese ha accarezzato la grande impresa, ma è stato raggiunto in vista dell’ultimo chilometro e la corsa si è così decisa con uno sprint tra una trentina di corridori dominato da Mads Pedersen.

Van der Poel all’attacco a metà corsa

Con un percorso caratterizzato da una dozzina di muri, ma disseminati soprattutto nella parte centrale del percorso, la Kuurne-Bruxelles-Kuurne si è presentata anche quest’anno come una delle classiche più a portata di mano per le ruote veloci del gruppo. La corsa è partita con una fuga di sei corridori: Macjei Bodnar, Patrick Gamper (Bora hansgrohe), Ludwig de Winter (Intermarchè), Artyom Zacharov (Astana), Jonas Iversby Hvideberg (Uno-X) e Tom Paquot (Bingoal Wallonie).

I fuggitivi hanno raggiunto un vantaggio di circa sette minuti, che poi è cominciato a calare quando la corsa è entrata nella fase caratterizzata dalla sequenza di muri.

A circa 85 km dall’arrivo, la Kuurne ha vissuto una svolta inattesa quando Mathieu Van der Poel (Alpecin Fenix) è partito all’attacco su uno strappo.

Il fuoriclasse olandese, fedele al suo modo di correre istintivo e battagliero, sempre pronto a regalare spettacolo al pubblico, ha approfittato della fase più difficile del percorso per cambiare lo scenario più logico di questa Kuurne, quello di una soluzione con una volata folta. Van der Poel è stato seguito dal solo Jhonatan Narvaez (Ineos) ed è riuscito a guadagnare velocemente terreno su un gruppo rimasto un po’ indeciso sul da farsi.

L’impresa sfuma, sprinta Pedersen

Il passaggio sull’Oude Kwaremont, a circa 60 km dall’arrivo, ha cambiata ancora la situazione. Van der Poel e Narvaez si sono riportati sui fuggitivi della prima ora, tra i quali Hvideberg, Gamper e Zacharov hanno trovato le energie per accodarsi.

Il gruppo, dopo aver sfiorato i due minuti di ritardo, è stato svegliato da una potente azione del campione in carica Kasper Asgreen (Deceuninck Quickstep) che ha selezionato una ventina di uomini rimasti con lui all’inseguimento. Tra questi anche Van Avermaet e Naesen (Ag2R), Kragh Andersen e Benoot (DSM), Politt (Bora hansgrohe) e Trentin (UAE), che su un successivo tratto in pavè ha dato un’ulteriore accelerata favorendo una nuova scrematura.

Nonostante gli ultimi 50 km pianeggianti, i battistrada hanno fatto faticare il gruppo inseguitore, che ha recuperato terreno ma senza arrivare al ricongiungimento. Da dietro è invece rinvenuto un secondo plotoncino guidato dalla Qhubeka e dalla Bahrain di Colbrelli.

I due gruppi inseguitori si sono riuniti nel circuito finale attorno a Kuurne, ma Van der Poel e compagnia hanno dato l’impressione di potercela ancora fare, pur con un vantaggio ormai di pochi secondi. Nel finale, con ormai pochi corridori a condurre l’inseguimento, solo una violenta progressione di Asgreen ha riaperto la corsa e portato al ricongiungimento, che si è materializzato ad un chilometro e mezzo dall’arrivo.

Svanita l’impresa di Van der Poel, la Kuurne-Bruxelles-Kuurne si è così risolta allo sprint, con la Trek Segafredo, fin lì molto anonima, che ha preso in mano la situazione con Jasper Stuyven a guidare Mads Pedersen.

L’ex iridato è andato a vincere largamente, con la sorpresa Anthony Turgis (Total Direct Energie) al secondo posto e l’emergente Tom Pidcock (Ineos) al terzo davanti a Trentin. Da segnalare anche il sesto posto di Colbrelli, mentre Van der Poel ha chiuso 12°.