Dopo otto anni torna a sventolare la bandiera italiana alla Het Nieuwsblad, la prestigiosa classica d’apertura del calendario belga. Davide Ballerini ha vinto la corsa con uno sprint imperioso, al termine di un’edizione molto meno selettiva rispetto al passato. La gara si è accesa negli ultimi 40 km, grazie a una fuga lanciata da Matteo Trentin. Tra i protagonisti si sono poi segnalati Julian Alaphilippe, con un bell’assolo al comando, e poi un redivivo Gianni Moscon che ha provato ad andarsene sul muro di Grammont. Nel finale si è però raggruppato un folto plotone con una cinquantina di uomini e la Deceuninck ha guidato perfettamente Ballerini al successo.

Het Nieuwsblad, Trentin è il primo a muoversi

La Het Nieuwsblad ha dato il via a una delle fasi più spettacolari e attese della stagione del grande Ciclismo, quella delle classiche del nord. La corsa ha proposto un tracciato tipico delle Fiandre, con una bella sequenza di muri e tratti di pavé, stradine e tratti molto tecnici e tortuosi, con il finale caratterizzato dalla sequenza Grammont – Bosberg come ultime difficoltà.

Nelle fasi iniziali si è formata in testa una fuga con Matis Louvel (Arkea Samsic), Bert de Backer (B&B Hotels), Kenny de Ketele (Sport Vlaanderen Baloise), Ryan Gibbons (UAE), Yevgeniy Fedorov (Astana).

La corsa si è stabilizzata a lungo, con solo alcune cadute da segnalare. Tra i corridori coinvolti anche Lampaert e Colbrelli, che però sono riusciti fortunatamente a riprendere la corsa. Finalmente a 42 km dall’arrivo la situazione si è accesa per merito di Matteo Trentin (UAE). Con il suo forcing sul Molenberg, l’ex Campione europeo ha dato il là a una fuga di grande qualità in cui si sono inseriti tra gli altri anche Alaphilippe, Stybar e Ballerini (Deceuninck Quickstep), Van Avermaet (AG2R), Vanmarcke (Israel) e l’astro nascente Pidcock (Ineos).

L’assolo di Alaphilippe, ma sprint è di Ballerini

La fuga partita nelle fasi iniziali è stata annullata non appena la corsa si è accesa e sul muro del Berendries, a 30 km dall’arrivo, Julian Alaphilippe è partito all’attacco togliendosi tutti di ruota. Il campione del mondo ha dato spettacolo per qualche chilometro, ma la sua azione si è poi via via spenta.

Ai piedi del Grammont sia il gruppetto inseguitore con Trentin, che quello ancora più folto rimasto più indietro, si sono ricompattati al comando. Il rimescolamento ha portato davanti Gianni Moscon (Ineos), protagonista di una bella scalata al Grammont.

Il trentino ha aggredito l’iconico muro fiammingo con grande impeto, ma è riuscito a guadagnare solo poche decine di metri. Sul successivo muro del Bosberg, ultima difficoltà di giornata, Moscon è stato raggiunto da un gruppo forte ancora di una cinquantina di corridori. La Deceuninck Quickstep si è allora organizzata per favorire lo sprint di Davide Ballerini, con anche un generosissimo Alaphilippe impegnato a fondo. La squadra belga, sempre ago della bilancia in queste classiche, ha dato per tutta la giornata l’impressione di non voler fare una corsa selettiva e nel finale si è trovata con tanti uomini per poter lanciare un perfetto sprint al corridore canturino.

I Deceuninck hanno avuto anche la fortuna di vedere eliminato dalla contesa l’unico velocista vero rimasto in gruppo, Alexander Kristoff, attardato da una foratura in vista dell’ultimo chilometro. Così nel finale Asgreen e Sénéchal hanno tirato perfettamente la volata a Davide Ballerini, che ha concretizzato il lavoro di squadra con uno sprint imperioso. Vanmarcke e Gilbert, che si erano piazzati alle sue spalle, non hanno retto all’accelerata imposta dal canturino che è andato a vincere largamente. Al secondo posto ha rimontato un nome nuovo, il britannico Jake Stewart (Groupama), un 21enne che già nelle categorie giovanili aveva dimostrato di avere un ottimo feeling con le classiche del nord.

Vanmarcke ha chiuso il podio, con Haussler e Gilbert a seguire. Tra le delusioni di giornata è da segnalare la Trek Segafredo, partita con il campione in carica Stuyven e l’ex iridato Pedersen, ma mai nel vivo dell’azione.