Il Mont Ventoux ha dato i primi segnali di questa stagione 2021 sui valori in campo tra i grandi scalatori. La terza tappa del Tour de la Provence ha portato i corridori a sfidarsi sulla leggendaria salita affrontata tante volte anche al Tour de France, ma con l'arrivo posto a Chalet Reynard anziché in vetta.

La Ineos ha spadroneggiato con un rinato Egan Bernal che ha lasciato spazio al gregario Ivan Sosa per una convincente doppietta. Ancora una volta tra i protagonisti si segnala l'iridato Julian Alaphilippe, terzo al traguardo, mentre gli italiani sono stati meno brillanti dei giorni scorsi.

Ciccone ha concluso con 48" di distacco e Fabio Aru ha perso contatto quasi subito all'inizio della salita.

Provence: Fedeli e Bagioli in fuga

La terza tappa del Tour de la Provence - l'attesa frazione di montagna con l'arrivo a Chalet Reynard - è iniziata con qualche preoccupazione per le condizioni meteo che minacciavano grande freddo ma soprattutto pioggia e neve. Per fortuna i corridori hanno poi trovato una situazione più tranquilla che ha permesso un regolare svolgimento della corsa che era stata messa in dubbio ieri sera. Nelle fasi iniziali si è formata in testa una fuga comprendente Fedeli (Delko), Cousin e Gaudin (Total), Louvet (Auber 93), Veermersch (Lotto Soudal) e Nicola Bagioli (B&B).

Il gruppo ha gestito la situazione contando sulla collaborazione di diverse squadre, soprattutto la Deceuninck, la Astana e la Ineos. La fuga è stata annullata già all'inizio della scalata al Mont Ventoux, dove la Astana ha condotto l'andatura cambiando però presto tattica con uno scatto di Harold Tejada.

Ineos dominante

Tejada è stato seguito da Matteo Fabbro, ma l'azione ha trovato la pronta replica della Ineos che non ha lasciato spazio.

La squadra britannica ha preso con decisione la guida del gruppo, mettendo in mostra il ventenne spagnolo Carlos Rodriguez, uno dei tanti talenti portati alla ribalta in questi ultimi anni. Il gruppo ha subito una netta selezione salendo in mezzo al bosco sulle pendici del Ventoux, fino a quando sono entrati in scena i leader della Ineos, Egan Bernal e Ivan Sosa.

A cinque chilometri dall'arrivo Sosa è partito all'attacco, guadagnando rapidamente una ventina di secondi. Alaphilippe, anche oggi splendido protagonista in mezzo agli scalatori puri, ha impiegato Vansevenant per condurre l'inseguimento, poi ha attaccato personalmente. Il campione del mondo ha fatto grande selezione, seguito da Egan Bernal e poi anche da Wout Poels, ma non è riuscito a recuperare terreno su Sosa che è andato a vincere la tappa e a prendersi la maglia di leader della classifica generale.

Bernal ha poi staccato Alaphilippe nelle battute finali per completare la doppietta Ineos, ma soprattutto per dare un chiaro segnale in vista degli appuntamenti più importanti della stagione.

Il colombiano ha lasciato un'ottima impressione dopo i tanti problemi accusati nel 2020 e sembra sulla strada giusta per tornare ai vertici nei grandi giri.

Dopo Sosa, Bernal, Alaphilippe e Poels è arrivato un gruppetto comprendente anche Ciccone, staccato di 48" e comprendente anche Vlasov, tra i favoriti della tappa ma un po' deludente. Ha deluso anche Fabio Aru, al primo test stagionale: lo scalatore sardo si è staccato quasi subito ed è arrivato 22° a 2'08".

La classifica generale vede Sosa al comando con 19" su Bernal e 21" su Alaphilippe, quando alla fine di questo Tour de la Provence manca solo la tappa del 14 febbraio che è favorevole ai velocisti.