È una Tirreno-Adriatico sempre più esaltante, nel solco di questo Ciclismo fresco ed istintivo portato dalla nuova generazione di campioni. Nella quinta tappa, la frazione disegnata sui muri marchigiani e con l'arrivo a Castelfidardo, Mathieu Van der Poel ha regalato una giornata di ciclismo epico iniziando ad attaccare a 65 km dall'arrivo e restando solo negli ultimi 40 km.

Il fuoriclasse olandese ha coronato vittoriosamente una cavalcata leggendaria, nonostante l'infiammarsi della corsa alle sue spalle con l'affondo di Tadej Pogacar che ha staccato Wout van Aert rinsaldando in maniera definitiva la sua maglia di leader.

Tirreno, Ganna nella prima fuga

È stato grande spettacolo nella quinta tappa della Tirreno-Adriatico su un percorso costellato dai temibili muri marchigiani e in una giornata resa dura anche dal freddo, dal vento e dalla pioggia. Nelle fasi iniziali si è formata al comando una fuga di grande qualità, con Filippo Ganna (Ineos), Davide Ballerini (Deceuninck Quickstep), Robert Stanard (Bike Exchange), Jonas Rickaert (Alpecin Fenix) e Pello Bilbao (Bahrain Victorius).

Il vantaggio ha oscillato a lungo sui 3-4 minuti, ma la corsa ha avuto una svolta improvvisa subito dopo l'ingresso nel circuito finale disegnato sui colli attorno a Castelfidardo. A 65 km dall'arrivo Mathieu Van der Poel (Alpecin Fenix) ha iniziato a forzare l'andatura per spaccare il gruppo e poi attaccare ancora in maniera decisa.

La selezione è stata netta e il gruppo si è subito ridotto ad una ventina di corridori, con una battaglia entusiasmante tra i campioni.

Egan Bernal (Ineos) ha poi portato via un gruppetto comprendente il solito Van der Poel, Tadej Pogacar (UAE) e Wout van Aert (Jumbo Visma). Sul ritorno del gruppo inseguitore Van der Poel ha di nuovo guadagnato qualche metro per poi insistere con più decisione nell'azione ed andarsene da solo a più di 50 km dall'arrivo.

Diversi big, come Alaphilippe (Deceuninck Quickstep) e Fuglsang (Astana) si sono dovuti arrendere al maltempo e alle difficoltà della corsa già in queste fasi, uscendo dal vivo dell'azione.

Finale da leggenda

La corsa ha regalato emozioni forti metro dopo metro.

Van der Poel ha impresso un ritmo infernale alla sua fuga solitaria tra muri, vento e pioggia, arrivando a superare i tre minuti di vantaggio sul gruppo inseguitore, sempre più esiguo e condotto a lungo da Davide Formolo, ultimo gregario a disposizione di Pogacar. Dopo il lavoro del veronese, il vincitore dell'ultimo Tour de France ha dato la sua stoccata sull'ennesimo muro ad una ventina di chilometri dall'arrivo, disperdendo il gruppetto, con corridori disseminati uno per uno. Pogacar ha dato spettacolo nel finale, recuperando tanto terreno su un Van der Poel ormai stanco, e con van Aert più attardato.

Il campione della Alpecin Fenix ha dovuto attingere a tutte le sue energie per resistere allo scatenato Pogacar che sugli ultimi saliscendi ha impressionato per l'efficacia della sua pedalata.

Van der Poel è però riuscito a respingere l'assalto dello sloveno, arrivando vittoriosamente a Castelfidardo ma senza neanche la forza di alzare le braccia.

Pogacar ha chiuso a 10", con van Aert a 49" e tutti gli altri molto più attardati, arrivati uno ad uno come al termine di un tappone di montagna. Bernal ha concluso a 2'07", Landa a 2'25", Almeida a 4', Nibali a 4'20", Quintana a 8', distacchi che racontano bene la durezza di questa giornata.

Con questo risultato Pogacar ha ormai messo al sicuro la vittoria della Tirreno-Adriatico.

Il suo vantaggio è di 1’15’’ su van Aert, con Landa salito al terzo posto a 3’ davanti a Bernal e all’ottimo Fabbro.