L’immagine di Alberto Bettiol che stacca tutti sull’Oude Kwaremont per vincere da dominatore il Giro delle Fiandre 2019 è una delle più belle ed emozionanti del Ciclismo italiano dell’ultimo decennio. I successi azzurri nelle grandi classiche del nord si sono fatti via via più rari, dopo l’epoca d’oro che va dai trionfi di Francesco Moser a quelli di Ballerini, Tafi e per ultimo Ballan. Una vittoria così chiara, ottenuta alla maniera dei campioni veri e ad appena 25 anni, sembrava poter lanciare Bettiol in pianta stabile tra i grandi interpreti delle classiche.

Invece per vari motivi, a distanza di due anni, il corridore toscano non è più riuscito a ripetersi a quei livelli. Anche in questa campagna di classiche Bettiol si presenta al via in condizioni precarie a causa di un problema di salute.

Bettiol: ‘Potrebbe risolversi in sei mesi o un anno’

Dopo la trionfale cavalcata solitaria al Giro delle Fiandre 2019, quando staccò tutti sull’Oude Kwaremont, Alberto Bettiol ha ottenuto solo un’altra vittoria, una cronometro all’Etoile de Besseges dello scorso anno. Il corridore della EF è sembrato faticare a calarsi nella nuova dimensione acquisita dopo il successo al Fiandre ed è stato frenato anche da problemi di salute, ultimo dei quali una colite ulcerosa cronica che gli è stata diagnosticata nel periodo delle feste natalizie.

“Ho sofferto molto a novembre e dicembre, non sapevo quale fosse il problema” ha raccontato Bettiol in un’intervista a Cyclingnews, aggiungendo che per fortuna la sua situazione di salute non è grave. “Devo prendere un medicinale e potrebbe andare via in sei mesi o un anno, ma gli specialisti mi hanno detto che lo supererò” ha continuato il corridore toscano, che dopo un periodo di stop forzato ha ripreso ad allenarsi il 15 gennaio, debuttando poi all’Etoile de Besseges dove è stato subito vittima di una caduta.

“Sto bene, ma non sono al meglio della forma. Ho fatto quello che posso, sto correndo le classiche con 2.400 chilometri nelle gambe e con 80 ore di allenamento in meno del solito, è un handicap” ha specificato Bettiol.

‘Al Giro delle Fiandre dovrò soffrire’

Questa preparazione ridotta si è notata chiaramente in tutte le corse a cui Alberto Bettiol ha preso parte in questo scorcio iniziale del 2021.

L’unica giornata di luce è stata nella crono finale della Tirreno – Adriatico, un sesto posto a cui hanno fatto seguito una Sanremo anonima e il ritiro alla Gand-Wevelgem. “Lo pago di più nelle gare lunghe, dure e intense, riesco a recuperare tra una corsa e l’altra, ma il livello in questa primavera è così alto che ogni mancanza salta fuori facilmente. Alla Sanremo la luce si è spenta dopo sei ore e alla Gand ho sofferto perché tutta la giornata è stata dura. So che al Giro delle Fiandre soffrirò ma non getto la spugna” ha commentato Bettiol.

Il corridore della EF è conscio di non avere molte chance di centrare un buon risultato nel Fiandre di domenica 4 aprile e nelle altre classiche, ma è convinto di poter trovare strada facendo una buona condizione fisica e di poter puntare maggiormente sulle corse della seconda parte di stagione. “Potrei correre il Giro d’Italia, poi ci sono le Olimpiadi in estate e i Mondiali in Belgio che sembrano perfetti per me. C’è ancora molto e non vedo l’ora” ha dichiarato Bettiol.