Arriva una bella vittoria italiana nella seconda tappa del Giro di Romandia. Dopo la piazza d’onore del 28 aprile dietro a Peter Sagan, Sonny Colbrelli si è rifatto il 29 aprile vincendo a Saint Imier la seconda tappa della corsa svizzera. La corsa è passata senza particolari sussulti nonostante un percorso piuttosto impegnativo con circa 3.000 metri di dislivello. Il ritmo regolare imposto dalla Ineos e le scarse iniziative prese dalle altre squadre hanno però portato ad una tappa molto lineare e con poca selezione. A Saint Imier il gruppo è arrivato forte ancora di oltre trenta corridori e Colbrelli ha battuto allo sprint Bevin e Hirschi.

Romandia, fuga a sei con Villella

La seconda tappa del Giro di Romandia ha alzato decisamente il livello di difficoltà del percorso, proponendo un tracciato costellato di Gpm. La corsa però è stata molto più tranquilla del previsto, un po’ per le pendenze non eccessive delle salite e un po’ per lo strapotere che sta dimostrando la Ineos. Lo squadrone britannico ha dispiegato tutti i suoi uomini in testa al gruppo per difendere le posizioni di Rohan Dennis, Geraint Thomas e Richie Porte, piazzati ai primi tre posti della classifica generale dopo il trionfale prologo di due giorni fa.

Nelle fasi iniziali si è formata in testa una fuga di sei uomini, con Herman Pernsteiner, Chris Hamilton, Davide Villella, Rein Taaramae, Antwan Tolhoek e Jonathan Caicedo.

La Ineos ha gestito con grande autorevolezza la corsa, tenendo sotto controllo la fuga, che si è via via selezionata con il passare dei chilometri e delle salite. Alla fine è rimasto al comando il solo Taarame, ma anche l’estone si è arreso sull’ultima salita di giornata, la Vue des Alpes.

Colbrelli davanti a Bevin

Anche su quest’ultima ascesa la corsa non si è animata.

Solo in vista dello scollinamento c’è stato un tentativo di attacco in cui si sono inseriti anche Sepp Kuss e Fausto Masnada, ma la Ineos ha subito messo al lavoro la maglia gialla Rohan Dennis annullando l’azione. L’australiano ha poi continuato a tirare il gruppo, ridotto a poco più di trenta corridori, negli ultimi chilometri di discesa e pianura verso il traguardo di Saint Imier, confermando di fatto il ruolo di leader di Thomas e Porte.

Nel finale la Bahrain Victorius ha preso l’iniziativa per pilotare Sonny Colbrelli verso lo sprint. Il bresciano è stato uno dei pochi corridori veloci a superare le salite, mentre Peter Sagan ha mollato sull’ascesa verso Vue des Alpes, così come Pasqualon, Cort Nielsen e Smith. Caruso si è impegnato nell’inedito ruolo di apripista per la volata di Colbrelli, che si è lanciato davanti a Bevin e ha respinto con un po’ di fatica il tentativo di rimonta del neozelandese andando a vincere. Hirschi ha conquistato il terzo posto davanti a Champoussin e Ulissi, al primo piazzamento di questa stagione iniziata in ritardo a causa di un’aritmia.

La classifica generale vede ancora al comando Rohan Dennis.

L’australiano è ancora in giallo con 8’’ su Bevin, salito al secondo posto grazie agli abbuoni, e 9’’ su Thomas, Porte e Colbrelli.