Sulle strade di casa, in quella Innsbruck in cui si è trasferito da molto tempo, Gianni Moscon ha trovato la vittoria che gli mancava ormai da due anni e mezzo. Nella prima tappa del Tour of the Alps, corsa oggi su un percorso misto tra l’Alto Adige e l’Austria, il corridore trentino ha approfittato di una breve salita in vista dell’arrivo per andare a riprendere e staccare un quartetto di attaccanti partiti in precedenza. Moscon è stato poi raggiunto nell’ultimo chilometro dal norvegese Idar Andersen, ma è riuscito a prevalere allo sprint conquistando così un successo particolarmente significativo.

De Marchi all’attacco

La prima tappa del Tour of the Alps ha portato il gruppo da Bressanone a Innsbruck attraverso un percorso breve, 140 km, con la salita al Brennero e la doppia scalata di Axams. Già alle prime battute sono iniziati gli scatti, con Alessandro De Marchi particolarmente attivo. Il corridore della Israel è riuscito a portare via una fuga con Maron Dima (Eolo Kometa) e Felix Engelhardt (Tirol KTM), accumulando circa cinque minuti di vantaggio sul gruppo.

La scarsa consistenza numerica della fuga e il controllo imposto in testa al plotone dalla Astana hanno però fatto scemare le possibilità di De Marchi.

Il friulano ha staccato i compagni d’avventura nel primo passaggio dalla salita di Axams, iniziando poi la seconda scalata con ancora un minuto di vantaggio. Dal gruppo sono però iniziati gli scatti per mano di Karel Vacek (Qhubeka Assos), poi seguito anche da un big come Hugh Carthy (EF) e il vantaggio di De Marchi è calato velocemente.

Allo scollinamento il gruppo è tornato compatto, ma anche la successiva discesa è stata molto animata favorendo un nuovo attacco.

Moscon torna al successo dopo due anni e mezzo

Nel falsopiano tra la fine della salita di Axams e l’inizio della discesa vera e propria è stato Pello Bilbao (Bahrain Victorius) a forzare l’andatura provocando un frazionamento in cui sono stati pronti ad infilarsi Mattias Skjelmose (Trek Segafredo) e due corridori dei team professional italiani, il giovanissimo Santiago Umba (Androni) e Daniel Savini (Bardiani).

Il gruppo ha avuto un momento di incertezza, anche per la mancanza di corridori particolarmente veloci in vista di uno sprint folto e il quartetto all’attacco ha guadagnato una ventina di secondi.

Alla fine però è stata la Ineos ad incaricarsi dell’inseguimento e su uno strappo a circa tre chilometri dall’arrivo Gianni Moscon ha concretizzato il lavoro dei compagni con una bella fiammata con cui ha ripreso e staccato i fuggitivi. Il corridore trentino, al rientro dopo un mese e mezzo di stop per la frattura al polso rimediata alla Kuurne Bruxelles Kuurne, ha dimostrato di aver ritrovato subito una buona condizione, spingendo a fondo nel finale e volando verso il successo. Dal gruppo è però riuscito ad evadere Idar Andersen, ennesimo talento emergente lanciato dal team norvegese Uno X.

Con una potente progressione Andersen ha raggiunto Moscon e gli ha poi concesso un cambio, ma allo sprint non ha potuto impensierire il corridore della Ineos. Moscon è così andato a vincere interrompendo un digiuno di due anni e mezzo, dalla vittoria ottenuta in Cina al Tour de Guangxi nell’ottobre 2018, quando era reduce proprio dal bel Mondiale di Innsbruck. Questo successo chiude così un cerchio ideale, in cui il corridore della Ineos ha passato tante traversie rischiando di perdersi, e lo rilancia verso una stagione con tanti obiettivi da conquistare.

Andersen ha concluso al secondo posto, con Riabushenko vincitore della volata del gruppo inseguitore per il terzo gradino del podio.

Gli uomini più attesi sono arrivati tutti nel gruppo principale, a parte Chris Froome, ancora in difficoltà come in tutte le altre corse a cui ha partecipato dopo l'incidente di quasi due anni fa. Il quattro volte vincitore del Tour è arrivato al traguardo con cinque minuti di distacco. Domani il Tour of the Alps prosegue con una tappa più impegnativa che condurrà a Feichten im Kaunertal.