Le residue ambizioni di un buon risultato in classifica generale in questo Giro d’Italia sono crollate nella tappa con l’arrivo sul Monte Zoncolan per Vincenzo Nibali. Il campione della Trek Segafredo era arrivato al via della corsa rosa con le incertezze e i punti interrogativi lasciati dall’infortunio rimediato in allenamento a fine aprile, una frattura al radio da cui ha recuperato in tempi record. Se nelle prime tappe impegnative Nibali era riuscito a limitare i danni e a rimanere vicino alla top ten della classifica generale, il confronto di ieri con il Monte Zoncolan lo ha respinto nettamente.

Il due volte vincitore del Giro si è staccato nella parte centrale della salita friulana e ha concluso con 12 minuti di ritardo rispetto al vincitore Lorenzo Fortunato.

Nibali: ‘Andatura alta tutto il giorno’

L’arrivo di ieri sul Monte Zoncolan era il primo, vero snodo cruciale di questo Giro d’Italia, l’approccio con le grandi montagne che caratterizzano l’ultima parte della corsa rosa e in cui ogni corridore chiarisce quale sarà il suo ruolo da qui alla fine. Vincenzo Nibali ha purtroppo trovato delle risposte molto negative da questa giornata così importante. Il campione della Trek Segafredo si è staccato presto, nella fase centrale della salita, prima che la corsa si infiammasse per gli attacchi di Yates e Bernal, ed è arrivato con 12 minuti di ritardo.

Nel dopo tappa Nibali non ha nascosto la sua delusione, dovendo ammettere di non avere la condizione fisica per essere competitivo. “È stata una tappa tirata fin dall’inizio. L’andatura era molto alta, importata dalla Astana, ma io non ero in giornata”, ha dichiarato il due volte vincitore della corsa rosa, che dovrà trovare degli stimoli alternativi per ritagliarsi un ruolo da protagonista nelle prossime tappe e non concludere il Giro nell’anonimato.

“Ora non so come cambia il mio Giro. Non ho la gamba dei giorni migliori. Non è stata una buona giornata per me, mi sono difeso finchè ho potuto, ma la condizione che ho non mi permette di stare con i migliori”, ha concluso Nibali.

La soddisfazione di Ciccone

Se Nibali è uscito dalla tappa dello Zoncolan senza più ambizioni di classifica, l’altro leader della Trek Segafredo, Giulio Ciccone, ha trovato invece delle risposte confortanti nell’approccio con l’alta montagna.

Lo scalatore abruzzese non è riuscito a reggere il confronto con Bernal e Yates, ma è salito con un ritmo efficace che lo ha portato a concludere con soli 39’’ di distacco dalla maglia rosa. “È stata una buona giornata, sono contento del risultato. Ho deciso di non reagire all’accelerazione di Simon Yates e Bernal, ho seguito il mio ritmo e questa si è rivelata la strategia giusta, sono soddisfatto” ha dichiarato Ciccone, che in questo Giro d’Italia ha trovato una costanza di rendimento mai avuta in passato.

“Non dobbiamo dimenticare che corriamo da due settimane, le gambe iniziano ad essere pesanti. È rassicurante poter concludere ancora tra gli scalatori più forti”, ha aggiunto Ciccone.