Un buon gioco di squadra, un’attenta interpretazione delle disposizioni tattiche, ma alla fine niente risultato per l’Italia del Ct Cassani alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Nella corsa maschile in linea che oggi ha aperto il programma olimpico del Ciclismo, gli azzurri sono rimasti tagliati fuori dalla corsa al podio, al termine di una gara molto dura che ha premiato i corridori che sono usciti in grande condizione dal recente Tour de France. La vittoria è andata all’ecuadoriano Richard Carapaz, forte e pronto a sfuggire ai favoriti van Aert e Pogacar insieme all’americano Brandon McNulty, poi staccato nel finale.

Cassani: ‘Orgoglioso degli azzurri’

L’Italia non partiva tra le squadre favorite in questa gara in linea delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Per questo il CT Davide Cassani ha cercato di disegnare una strategia volta a giocare d’anticipo, senza lasciare tutti i suoi corridori in attesa del punto focale della corsa, la salita verso Mikuni Pass. Giulio Ciccone, Damiano Caruso e Vincenzo Nibali sono stati spesi tra la salita del Monte Fuji e il successivo tratto di saliscendi, una fase della corsa che molti ritenevano insidiosa per un colpo di mano di qualche gruppetto di outsider.

Vincenzo Nibali si è inserito in un tentativo d’attacco promosso da Remco Evenepoel, che però è stato prontamente sventato.

Nella parte finale della corsa, dal Mikuni pass, è toccato ad Alberto Bettiol tenere alte le speranze azzurre. Il corridore toscano era apparso il più brillante tra gli azzurri nei giorni di vigilia, ed è stato così investito del ruolo di uomo protetto della nazionale. Purtroppo, dopo aver scollinato la salita con i più forti, Bettiol è stato vittima dei crampi e ha concluso solo al 14° posto, un risultato deludente che però, secondo il Ct Davide Cassani, non cancella la buona prova degli azzurri.

Nella suo bilancio di fine corsa Cassani si è detto molto soddisfatto di come i suoi corridori hanno interpretato questa prova olimpica di Tokyo 2020. “Sono orgoglioso dei miei azzurri, hanno dato il massimo. Sapevamo di non essere i favoriti, ma abbiamo interpretato un’ottima corsa”, ha commentato il tecnico romagnolo.

Il rammarico per Bettiol

Cassani si è soffermato sull’episodio che ha messo la parola fine alle speranze azzurre di giocarsi una medaglia, i crampi che hanno costretto Alberto Bettiol a rallentare quando era nel gruppo con Pogacar e van Aert a 15 km dall’arrivo. La nazionale azzurra era in una posizione non semplice, ma ancora giocabile per il podio, rappresentata dal suo capitano isolato proprio come gli altri paesi di punta.

L’episodio ha però tolto di mezzo Bettiol, e ad aumentare l’amarezza di Cassani c’è il fatto di non riuscire a spiegarsi come questo sia successo. “Peccato per i crampi di Bettiol. Non sappiamo per quale motivo siano venuti, soprattutto in un tratto di strada facile, era discesa ed è stato costretto a smettere di pedalare”, ha raccontato Cassani.