Nelle ultime ore è tornato prepotentemente di moda il tema del doping nel ciclismo. Infatti, si è diffusa la notizia per la quale il ciclista Toon Aerts è risultato positivo al letrozolo, sostanza che viene utilizzata solitamente per la cura del cancro. Le analisi che hanno portato all'evidenza di tale positività sono state effettuate lo scorso 19 gennaio, quando Toon è stato sottoposto alle analisi delle urine. Il ciclista si è subito estraniato, dicendosi non colpevole e ignaro di come la sostanza possa essere finita nel suo corpo. Nonostante questo, però, ora rischia una lunga squalifica.
Il corridore dovrà dimostrare di essere entrato a contatto con la sostanza involontariamente
L'Uci (Unione Ciclistica Internazionale) ha tenuto a far sapere di aver già effettuato le controanalisi per confermare la presenza del letrozolo nelle urine del ciclista. Nel caso in cui la positività alla sostanza venisse accertata per una seconda volta, allora per il ciclista inizierebbe un iter che lo potrebbe portare a dei provvedimenti.
L'Uci, inoltre, ha voluto far sapere che le norme antidoping attuali prevedono delle sanzioni decisamente ridotte per la positività a sostanze diverse dall'EPO e dagli steroidi anabolizzanti, che sono sempre vietate e che provocano una squalifica di almeno quattro anni nei positivi.
Non è dunque il caso di Aerts, che invece rischia una sanzione massima di due anni, durante i quali dovrebbe stare lontano dalle competizioni. L'unico modo che avrebbe il ciclista per ridurre la sanzione sarebbe quello di riuscire a dimostrare di essere venuto a contatto con la sostanza involontariamente, senza dunque intenti di doping.
Un precedente con la stessa sostanza ha visto protagonista Sara Errani
Al momento, se le controanalisi dovessero confermare l'accusa al ciclista, sarebbe decisamente difficile per Toon uscire indenne dalla vicenda, anche se, nelle migliori delle ipotesi, potrebbe dover stare lontano dalla bici solo per qualche settimana.
Un caso simile, in passato, ha visto protagonista la tennista azzurra Sara Errani, che venne ritrovata positiva proprio al letrozolo.
La nostra portacolori, però, all'epoca si giustificò dando 'la colpa' a sua mamma. Sara, infatti, disse che il letrozolo le entrò in circolo a causa di un pasto contaminato, cucinato dalla sua genitrice che, ovviamente, ha agito senza cognizione di causa. Proprio a causa di questo, l'azzurra venne sospesa inizialmente per un periodo di due mesi, estesi poi a dieci dalla Corte Arbitrale dello Sport.
In attesa di capire quello che succederà, comunque, il team Baloise Trek Lions ha subito preso le distanze da ogni spettro di doping, annunciando la scelta di rendere inattivo il proprio corridore a scopo precauzionale.