Le Alpi hanno ribaltato completamente le gerarchie del Tour de France, che vedevano Tadej Pogačar saldamente in maglia gialla fino al via dell'undicesima tappa di mercoledì scorso. Proprio lì si è però interrotto il predominio del fuoriclasse sloveno, che sembrava lanciatissimo verso il terzo successo consecutivo al Tour. La Jumbo Visma ha infiammato da subito la corsa, attaccando sul Telegraph e sul Galibier e riuscendo a isolare Pogačar. La maglia gialla è stata sottoposta ad una lunga serie di scatti incrociati portati da Jonas Vingegaard e da Primoz Roglic.

Il campione della UAE ha risposto a tutti gli attacchi della coppia Jumbo, ma poi, quando la situazione sembrava volgere al meglio, è andato in netta crisi sulla salita finale al Col du Granon.

Pogačar, tre minuti persi sul Granon

Jonas Vingegaard lo ha attaccato a cinque chilometri dall'arrivo e Pogačar stavolta non è stato in grado di reagire, anzi, è sprofondato in una crisi sempre più pesante. Il vincitore degli ultimi due Tour de France ha perso quasi tre minuti, lasciando così la maglia gialla al danese.

La tappa di ieri, l'ultima del trittico alpino con l'arrivo sulla mitica Alpe d'Huez, era molto attesa per capire le condizioni di Pogačar. Il campione sloveno ha dimostrato di aver superato la crisi del giorno prima e di essere più che mai determinato a cercare la vittoria in questo Tour, nonostante il distacco accumulato.

Pogačar non è riuscito a staccare Vingegaard, ma è apparso completamente rigenerato rispetto al Granon, come se si fosse trattato di una difficoltà passeggera. Al traguardo dell'Alpe d'Huez, il leader della UAE Emirates ha dichiarato di aver analizzato la tappa di mercoledì e di aver trovato i motivi che lo hanno mandato KO.

Pogačar ha spiegato che si è trattato di un errore strategico: troppe energie spese sul Galibier per replicare ai Jumbo Visma, quelle che poi sono mancate nel finale sul Granon. "Ci sono stati tanti attacchi e io forse sono stato un po' stupido. Avrei dovuto rilassarmi sul Galibier, sono andato troppo a fondo e poi ho pagato dazio sul Granon.

Oggi avevo di nuovo delle buone gambe", ha commentato Tadej Pogačar.

'Lotteremo fino alla fine'

Il due volte vincitore del Tour de France ha però spiegato che, viste le difficoltà incontrate, la sua reazione è stata buona. "Dopo quello che è successo sul Granon, alla fine non è stata una brutta giornata. So perchè sono crollato e so che sarà difficile che accada nuovamente una situazione simile", ha dichiarato Pogačar, che è convinto di poter ancora ribaltare la situazione, pur sapendo di aver a che fare con un avversario molto forte in salita e attorniato da una squadra davvero super.

"Sull'Alpe d'Huez ci ho provato, ma senza il 100% di fiducia dopo quello che era successo sul Granon. Il morale è buono, sarà fantastico vedere questa battaglia per la classifica generale e sarà interessante vedere come ce la giocheremo sui Pirenei. Vingegaard è impressionante, va molto forte in salita e ha una grande squadra, ma continueremo a lottare fino alla fine" ha promesso Tadej Pogačar.